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Occhio al sole


Occhio al sole
È accertato che uno dei fattori di criticità che maggiormente impatta sul benessere degli pelle è l'esposizione ai raggi UVA e UVB. Forse, però, tutti non sanno che il medesimo problema riguarda anche gli occhi. Diversamente dalla pelle, infatti, non sviluppano tolleranza ai raggi UVA e UVB, ma diventano più sensibili a ogni esposizione. Di fronte alle sollecitazioni luminose si difende con l'ammiccamento, la contrazione della pupilla, l'aggrottamento delle sopracciglia. I pigmenti oculari presenti nella retina (luteina, zeaxantina e melanina) come pure il cristallino (che fa convergere le immagini sulla retina) sono ‘lenti biologiche’ abbastanza efficienti nel filtrare la luce e assorbire le radiazioni.
Tutto ciò, tuttavia, potrebbe non essere sufficiente, soprattutto in condizioni estreme, come ad esempio in caso di riverbero. A prescindere dalla sua intensità (secondo cui può diventare da distraente, a fastidioso, invalidante o persino accecante), è sempre opportuno adottare adeguate misure protettive come, ad esempio, lenti a contatto fotocromatiche, magari abbinate a un trattamento antiriflesso. Il riverbero, tra l’altro, infastidisce soprattutto gli individui dagli occhi chiari, per gli stessi motivi per cui la pelle chiara è più soggetta alle scottature. I raggi UV, inoltre, aumentano il loro potere quando vengono riflessi da superfici come acqua, sabbia e cemento, un fatto da tenere ben presente quando si praticano attività sportive all’aperto, dalla barca a vela allo sci d'acqua, dalle passeggiate in montagna alle arrampicate, dalle partite a beach volley a quelle di tennis.

Il parere dell’esperto
“L’eccesso di raggi solari danneggia parte del cristallino, riducendone la trasparenza e provocando danni che si sommano al naturale processo d’invecchiamento. Gli UVA, i raggi più dannosi, agiscono sulla parte di retina più interna, la macula, mentre gli UVB sono assorbiti dalla quella più esterna dell'occhio, cornea e cristallino. Il riverbero, in particolare, può generare una congiuntivite attinica, un’infiammazione acuta della congiuntiva (la membrana trasparente che ricopre la sclera, la parte bianca dell’occhio,) con sintomi come dolore, arrossamento e sensazione di sabbia negli occhi”, avverte la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa, che suggerisce, al fine d’incrementare le naturali difese, di curare l’alimentazione. “Via libera alla frutta, soprattutto arancia, kiwi e albicocche, e alla verdura, come peperoni, pomodori, carote, lattuga e spinaci. Per ridurre lo stress ossidativo e proteggere le cellule della retina è utile assumere complessi multivitaminici, con vitamine A, C, E, poi selenio e zinco. Ottimi, infine, integratori con antiossidanti, in particolare luteina e zeaxantina, sostanze che insieme formano una sorta di ‘pigmento maculare’, un filtro che assorbe i raggi della luce blu e quelli ultravioletti (UV), impedendo alle radiazioni nocive di raggiungere e danneggiare il tessuto sensibile della retina”.

Non solo occhiali…
I risvolti negativi legati a una sconsiderata esposizione ai raggi UV sono numerosi e già da tempo appurati da autorità scientifiche e da istituzioni sanitarie di tutto il mondo. Non si tratta soltanto di effetti a breve termine, come ad esempio occhio secco, cheratiti, congiuntiviti, ma anche di lungo periodo, ossia retinopatie, maculopatie e cataratta. Non bisogna dimenticare, inoltre, che assumere farmaci come antibiotici, antidepressivi e ipogligemizzanti durante l’esposizione solare espone al rischio di reazioni fotochimiche che peggiorano i danni alle strutture oculari.
Per proteggere gli occhi al meglio, controllare accuratamente la qualità degli occhiali. Che devono avere lenti in grado di assorbire dal 99 al 100% dei raggi (UVA e UVB), evitando quelle che non esplicitano esattamente in filtraggio. Ideali altresì le lenti da vista fotocromatiche, che si scuriscono alla luce del sole, proteggendo dal riverbero. La forma della montatura, poi, dovrebbe essere sufficientemente avvolgente, per non permettere alle radiazioni solari di passare lateralmente. Se si è predisposti ad arrossamenti oculari, al mare meglio evitare l’uso delle lenti a contatto, per non incorrere nel contatto con la sabbia e il sale.