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Buone maniere: i muscoli vanno in palestra


Buone maniere: i muscoli vanno in palestra
Smorfie, sorrisi, espressioni di collera e tristezza. Sono le espressioni facciali di una vita che rendono espressivo un volto. Concorre all’espressività, il lavoro costante dei 57 muscoli mimici del viso, che usiamo costantemente, volontariamente o inconsapevolmente, ma sempre nel modo in cui siamo abituati. L’abitudine, però, non allena i muscoli che, col tempo, complice l’invecchiamento intrinseco, perdono progressivamente efficacia e tonicità, trascinando con sé, e inesorabilmente verso il basso, la pelle che li ricopre. Risultato? Pelle atona e come “svuotata” dall’interno. Come rimediare? Una pratica salutare viene dalla ginnastica. Precisamente da quella facciale. Indicata a tutte le età, richiede una decina di minuti al giorno, consentendo di apprezzare i primi risultati dopo un mese, anche se, come in qualunque altra disciplina di allenamento, è la costanza a fare la differenza. Quando e dove allenarsi è a discrezione: al mattino appena alzati, durante una pausa di lavoro, alla sera prima di coricarsi.

Il parere dell’esperto
I cinquantasette muscoli del viso si distinguono in funzionali-cranici, indispensabili a masticazione, deglutizione e legati agli organi di senso, e mimici, ossia che consentono di assumere le espressioni mimiche facciali. Questi, in particolare, hanno due peculiarità: sono attaccati alla pelle, cioè la sostengono e ne condizionano i movimenti, e sono congiunti in catene muscolari, in cui i muscoli superiori sorreggono quelli inferiori. Nonostante tali caratteristiche, la risposta all’allenamento è la medesima di altri distretti corporei. “Il nostro corpo risponde agli stimoli allenanti con modificazioni interne di tipo anatomico, come la crescita del muscolo o la riduzione della massa grassa, oppure biochimiche, grazie a una maggiore ossigenazione, o ancora funzionali, tipo l’aumento della forza”, dice Magda Belmontesi, dermatologa. “Per far sì che un esercizio sia allentante serve dare al corpo impulsi cui non sia abituato, come aumentare l’intensità o la durata dello stimolo. Così l’organismo è obbligato a rispondere e a cercare nuove risorse. Siamo abituati a usare i muscoli del viso con la stessa intensità, in modo riflesso o automatico. Quando, invece, si ride a crepapelle o si prova a gonfiare un palloncino, in altre parole quando si tengono posture cui non siamo abituati, sottoponiamo la muscolatura a un lavoro con intensità e durata inusuale. In pratica stiamo facendo ginnastica facciale, che implica per lo più esercizi in tenuta isometrica, cioè con i muscoli mantenuti in contrazione e sotto sforzo per un tempo più o meno prolungato”.


Attenti a quei tre…
Occhi, guance, collo. Sono le tre zone più a rischio di rughe e cedimenti, che quindi vanno allenate esattamente come ogni altra parte del corpo a rischio, ad esempio come addome, interno braccia o cosce. Ecco quindi in forma semplice qualche esercizio per tonificare le aree clou del viso.

OCCHI
- Ruotare, con la testa ben ferma, lentamente lo sguardo in senso orario. Spostarlo poi dall’alto in basso, da destra a sinistra e anche in senso diagonale. Gli occhi vanno ruotati fin dove si riesce.
- Contrarre le sopracciglia come quando si assume un’espressione arrabbiata, a cui si fa seguire subito una smorfia di meraviglia, a occhi spalancati.
- Sbattere ripetutamente le ciglia contando lentamente fino a venti. Per altrettanti secondi tenere gli occhi chiusi. Infine, mantenere gli occhi ben spalancati il più possibile, comunque per almeno venti secondi.

GUANCE
- Eseguire un grande sbadiglio, senza emettere alcun suono, tenendo gli occhi sgranati e la bocca spalancata il più possibile. Tenere la posizione per 5-6 secondi per poi rilassare i muscoli.
- Riempire d’aria le guance, gonfiandole al massimo come un palloncino. Tenere la posa per 5 secondi, poi far uscire l’aria soffiando e spalancando la bocca al massimo.
- Sporgere in fuori le labbra, come nell’intento di dare un bacio, e al contempo risucchiare le guance, facendo loro assumere un aspetto incavato. Mantenere la contrazione per 5 secondi poi rilassare.

COLLO
- Abbassare e sollevare il mento fin dove possibile, mantenendo la contrazione per alcuni secondi. Durante l’esercizio la bocca è chiusa e i denti ben serrati, mentre la parte superiore del viso rimane rilassata.
- Spingere energicamente gli angoli della bocca verso il basso, mantenendo ferma la testa, continuando la contrazione per alcuni secondi. In questo modo si avverte la contrazione del platisma, il muscolo che dal mento arriva al petto, conformando il collo.
- Spingere con la lingua sulle gengive dell’arcata inferiore. Così facendo si distendono i muscoli del collo, prevenendo la formazione del doppio mento.