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Macchie: scoperte e cure

Macchie: scoperte e cure
In Europa un terzo delle donne tra i 20 e i 30 anni è preoccupata dalle macchie. Per molto tempo si riteneva che le macchie fossero correlate all’età e riguardassero essenzialmente le donne dai 50 anni in su. Invece uno studio clinico, condotto per la Ricerca L’Oréal su 100 donne, ha svelato una correlazione tra l’omogeneità cutanea e l’età apparente.
Una pelle omogenea fa apparire più giovani. Accentuando i contrasti e le eterogeneità del colorito, le macchie allontanano la pelle dal suo ideale. Così, meno uniforme, meno luminosa, perde lo splendore e la trasparenza della giovinezza.

Le scoperte della scienza
I fattori coinvolti sono molteplici: sole, ormoni, gravidanza, invecchiamento e più in generale tutti gli stress infiammatori quotidiani. L’azione di queste concause altera l’attività dei melanociti, che producono più melanina per difendersi e proteggere la pelle.
Quanto contano gli UV? Sicuramente, uno degli fattori esogeni che maggiormente influenza la pigmentazione della cute è l'esposizione ai raggi del sole. Dopo qualche ora, la pelle comincia a scurirsi, a causa dell’ossidazione della melanina già presente nei melanociti. Poi, tra 24 e 48 ore, si nota un secondo aumento della pigmentazione, dovuto alla sintesi di nuova melanina.
L’infiammazione incentiva le macchie. Quando la pelle s’infiamma, i cheratinociti producono agenti pro-infiammatori (prostaglandine, leucotrieni) che, a loro volta, inducono i melanociti a produrre melanina. Una conseguenza visibile di questo processo è l’isorgenza dalle macchie acneiche.
Centrale il ruolo degli ormoni. l’ormone melanostimolante MSH (Melanocyte Stimulating Hormone) prodotto dall'adenoipofisi, stimola la sintesi di  melanina, al pari degli steroidei. Durante la gravidanza, infatti, alti livelli di progesterone ed estrogeni fanno aumentare la pigmentazione della pelle di viso, addome, aree genitali. 
In più c’è l’azione dei melanosomi. La produzione di melanina dell’epidermide consta in due fasi: la formazione all'interno dei melanociti e il suo trasporto ai cheratinociti attraverso i melanosmi. L’intensità della colorazione è dovuta anche alla velocità di trasferimento ai cheratinociti, come pure alla distribuzione dei melanosmi.

Infine influisce l’ambiente vascolare
. Gli stress esogeni colpiscono anche la rete dei capillari sanguigni. Che, indebolendosi, può portare alla formazione di macchie rosse di origine vascolare visibili sulla superficie cutanea. 

L’esperto risponde
Alcuni cosmetici sbiancanti, per via di agenti depigmentanti molto potenti, costituiscono pericolose insidie. “Molti contengono potenti corticosteroidi topici, tra cui idrochinone, sali di mercurio, tretinoina, perossido d’idrogeno e persino candeggina”, svela Magda Belmontesi, dermatologa. “La gravità dipende dalla frequenza, durata d’utilizzo e superficie trattata. I corticosteroidi provocano atrofia, smagliature e ritardo nella cicatrizzazione delle ferite, ma anche infezioni cutanee favorite dall’abbassamento delle difese immunitarie indotto dalla sostanza. Diversi studi indicano che l’idrochinone, metabolita del benzene, sostanza nota per causare leucemia, può causare cancro, tanto che dal 2006 sia Negli Stati Uniti che in Europa è disponibile solo dietro prescrizione”.

Consigli per gli acquisti
Come orientarsi nella scelta? Prima regola, utilizzare prodotti sicuri, con sostanze regolamentate, ma anche efficaci nel target, cioè contenenti sostanze che vanno a schiarire le macchie esistenti, prevenendone l’avvento.
Pigment Regulator di SkinCeuticals, con un’attività depigmentante paragonabile a quella di un trattamento professionale.
Al suo interno il 2% di Emblica, che promette di “scoraggiare” il trasferimento della melanina in eccesso verso la superficie della pelle, prevenendo le iperpigmentazioni. All’emblica è riconosciuta una potente attività antiossidante, per lo più dovuta al suo ricco contenuto di tannini a basso peso molecolare, ritenuti avere un effetto protettivo superiore alle vitamine C ed E.
Poi, l’acido cogico, con una concentrazione del 2%, che inibisce l’eccesso di produzione melanina.
Infine il 10% di agenti esfolianti (acido glicolico e amminosolfonico), la cui azione favorisce la riduzione degli accumuli di melanina.
IDEALIAPRO di Vichy. È ideale anche su pelli sensibili, grazie a un trio di attivi brevettati che costituiscono il complesso DRM Bright™.
Al cuore l’epirulina, ricavata dalla corteccia dell’Eperua Falcata (albero della foresta amazzonica) con azione antiossidante e lenitiva, che regola la melanogenesi e riduce la vasodilatazione.
Poi la procisteina, molecola brevettata che rinforza le difese antiossidanti dei fibroblasti
Infine la vitamina CG (vitamina C glicosilata e stabilizzata). In virtù dell’azione anti-radicali liberi sui fibroblasti, migliora la tonicità cutanea.