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Acne: un problema da dimenticare


Acne: un problema da dimenticare
La patologia colpisce circa 80% di ragazzi. Si stima che in Europa ne soffrano circa 17 milioni: sono femmine tra i 10 e i 27 e maschi tra i 14 e 22 anni. Nel quadro clinico coesistono varie lesioni: comedoni a papule, cisti a pustole, esiti pigmentati a cicatrici depresse.
Le cause: sovra-produzione di sebo, ipercheratosi del dotto sebaceeo, azione di un batterio (propionebacterium acnes). L’eccesso di sebo è provocato da ormoni come il testosterone prodotto dell’ovaio, soprattutto in presenza della “sindrome dell’ovaio policistico”, e l’insulina, che regola l’utilizzo degli zuccheri e il metabolismo.
Le macchie post-infiammatorie, invece, sono un esito del processo infiammatorio, per via della vasodilatazione nel derma che tende a essere persistente.

L’esperto risponde
“La terapia estroprogestinica e antiandrogenica di pillole e cerotti anticoncezionali riduce la produzione di testosterone e diminuisce i recettori per gli androgeni della ghiandola sebacea”, spiega Magda Belmontesi, dermatologa.
Ma come ridurre le macchie causate dall’infiammazione? “Si possono dei peeling con acido salicilico che, oltre a esfoliare la pelle, aiuta a ridurre l’infiammazione, abbinati a sedute di IPL, una luce (azzurra) pulsata intensa che disinfiamma e ossigena le ghiandole sebacee che stanno producendo sebo in eccesso”, spiega la specialista.
“Efficace anche la nuova terapia “fotopneumatica”: utilizza un dispositivo medico (TheraClear™) con marchio CE che sfrutta il massaggio meccanico (vacuum) dell’aspirazione, per liberare il poro dall’ostruzione, e l’azione antinfiammatoria e cicatrizzante della luce pulsata, che debella il propionibacterium acnes, riduce eritema e infiammazione. La terapia, non invasiva né dolorosa e non comporta alcuna esfoliazione, né limitazione alla vita sociale, prevede un protocollo terapeutico, approvato dall’FDA americana, con una seduta ogni 10 giorni per tre volte.  Le controindicazioni sono legate a pazienti con disordini immunitari, infezioni erpetiche in atto e assunzione di anticoagulanti sistemici.