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Effetto 20/80

Effetto 20/80
La formula “20/80” racchiude il segreto dell’invecchiamento cutaneo. Assomiglia, ma non concerne, una regola ben nota a manager e imprenditori, la famosa “legge 20/80”, creata dall'economista Vilfredo Pareto, secondo cui l’80% dei risultati derivano dal 20% della propria attività. In campo dermatologico, invece, le cose starebbero in modo diverso…  
I Laboratori di Ricerca Biotherm, infatti, hanno quantificato i segni dell’invecchiamento inevitabili, quindi di natura cronologica e genetica, rispetto a quelli legati agli effetti degli agenti esterni, raggi UV in testa, ottenendo come risultato un rapporto alquanto sorprendente: 20/80. Lo studio è stato condotto a Montpellier (Francia), su 297 donne di età compresa tra i 30 e i 78 anni, ripartite tra “eliofobiche”, quindi che evitano l’esposizione al sole (147 partecipanti), ed “eliofile”, amanti dell’abbronzatura (140 partecipanti), al fine di quantificare l’impatto sull’invecchiamento del viso.
La conclusione cui sono giunti i ricercatori è che almeno l’80% dei segni dell’invecchiamento è correlato ad aggressioni esterne. Ma vediamo nello specifico cosa accade al variare dell’età. In donne dai 30 ai 40 anni quasi il 100% dei segni dell’invecchiamento è dovuto all’esposizione ai raggi UV. Dai 40 ai 60 anni la percentuale si abbassa all’85%, per assestarsi all’80% quando si superano le 65 primavere.
Ciò che più conta, è che i danni esterni si accumulano, generando segni specifici dell’invecchiamento e intensificando, al contempo, quelli dell’invecchiamento cronologico. Come dire, si crea un pericoloso “effetto domino” che peggiora via via la situazione.
Le ricerche, infatti, dimostrano l’esistenza di stretti legami fra 3 fattori chiave responsabili dell’accelerazione del processo d’invecchiamento: i raggi UV, l’inquinamento e lo stress.
 Le radiazioni raggiungono tutte le zone, penetrando all’interno e intervenendo sull’attività cellulare.
 Le particelle dell’inquinamento e del fumo portano con sé elementi chimici e metalli organici che possono aggredire la pelle creando i ROS (Reactive Oxygen Species, ossia i radicali liberi.
 Infine il rilascio di neuromediatori causato dallo stress psicologico interferisce sulla permeabilità epidermica della barriera cutanea e può alterare la risposta immunitaria della pelle.