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Spremute e insalatone: il menù delle pelle in vacanza 
 


Spremute e insalatone: il menù delle pelle in vacanza
Indubbiamente l’estate è il periodo migliore per cominciare a mangiare cibi che avvantaggiano la pelle. Sebbene l’ambito scientifico continui a chiedersi l’esatto ruolo della dieta nella salute della pelle, un certo numero di studi ha trovato una correlazione tra alcuni nutrienti e la qualità generale della cute.
Cosa mangiare? Ci sono vari micronutrienti utili in questo periodo.

A partire dalle vitamine…
La vitamina C ed E contribuiscono a rafforzare la protezione naturale della pelle, migliorandone il colorito. Se è vero che entrambe funzionano bene anche da sole, è altrettanto vero che la loro sinergia è ancor più potente. Anche la vitamina A svolge un ruolo cruciale.
Uno studio del Center of Experimental and Cutaneous Physiology, Department of Dermatology and Allergology, Charité-Universitätsmedizin Berlin, pubblicato nel 2011 su Experimental Dermatology, dimostra che una dieta ricca di carotenoidi (precursori della vitamina A) può avere alcuni effetti anti-UV, con conseguenti minori danni provocati dal sole, quindi dal fotoinvecchiamento. Pare infatti che le persone con un alto livello di questi antiossidanti nei loro tessuti abbiano un invecchiamento meno prematuro.

Le ricerche sulla protezione della vitamina A nei tumori cutanei hanno dato risultati contrastanti. Di recente, un ampio studio di coorte (ossia su un gruppo di persone che mostrano una caratteristica comune), che ha coinvolto 69.635 uomini e donne, pubblicato nel 2012 sul Journal of Investigative Dermatology, ha messo in luce una correlazione tra vitamina A (assunta con la dieta o gli integratori) e un rischio inferiore di melanoma, in particolare per le donne. Ma ci sono diverse limitazioni, inclusa quella di non conoscere appieno la dose ideale e la possibilità che chi assume integratori di vitamina A possa avere altri comportamenti che riducono il rischio di melanoma.

Detto questo si potrebbe pensare che gli integratori siano una panacea, ma in realtà non è così. Perché mentre alcuni possono essere utili, per aiutare a integrare nutrienti che mancano nella dieta, altri (come ad esempio quelli con vitamina A e D) possono nuocere, in quanto possono fornire un surplus dannoso per l’organismo.

Quindi, se non si hanno particolari intolleranze, è sempre meglio ricavare le vitamine da ciò che si mangia. Gli integratori, tra l’altro, non sono famarci, né possono fare le loro veci.

Dove trovarle
Vitamina A: verdure a foglia verde, verdure arancioni e gialle (come carote e zucca), melone, albicocche, mango, broccoli, fegato, uova, latte, cereali, merluzzo, salmone.
Vitamina C: arance, limoni, kiwi, mango, ananas, fragole, lamponi, mirtilli, anguria, broccoli, cavolfiori, verdure a foglia verde (come spinaci e cavoli), peperoni verdi e rossi.
Vitamina E: germe di grano, mandorle, olio di girasole, nocciole, arachidi, spinaci, broccoli, olio di soia, kiwi, mango, spinaci, pomodoro.