Alberto Massirone, medico e professore, uomo di esperienza e lucidità, competenza e lungimiranza, ci lascia.
Pioniere della medicina estetica in Italia, da subito consapevole della sua importanza e del benessere psico-fisico della “persona-paziente”, arriva subito all’idea di una medicina estetica “funzionale”, con capacità riparative e rigenerative.
Con questi presupposti contribuisce allo sviluppo della specialità e della formazione qualificata e continua dei medici. Presupposti che lo hanno portato, oltre 40 anni fa, a fondare la società scientifica Agorà successivamente la Scuola superiore post-universitaria di medicina estetica.
Un mentore ispiratore per tanti medici. “Il professor Massirone è stato un maestro nella professione e nella vita”, commenta Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano. “La sua integrità morale, la sua serietà professionale e il suo sorriso resteranno per sempre nei nostri cuori”.
Rimarrà in chi l’ha conosciuto e in chi leggerà il suo libro divulgativo, edito da Tecniche Nuove, “Il metodo beautiful aging. La bellezza come mission di benessere e salute”, Un testo, agile e fruibile, che approfondisce le conoscenze e risponde alle domande più frequenti in fatto di medicina estetica.
Un saggio, ma anche uno strumento che presenta tecniche, metodiche più innovative e sicure per gli inestetismi più frequenti di viso e corpo. Una sorta di vademecum per il paziente che analizza la genesi dell’inestetismo, per arrivare a spiegare rimedi e tecniche d’intervento, effetti e indicazioni. Un testo che supera il concetto di mera bellezza, identificandola come il risultato del benessere, e ponendola quindi nel significato più intrinseco della medicina estetica: una vera e propria “opera sociale” poiché, a tutt’oggi, l’aspettativa di vita e l’invecchiamento rappresentano una questione pressante per la società moderna.
“Certo, tutti speriamo di vivere a lungo – scrive il professor Massirone nell’introduzione del libro – ma in prima istanza aneliamo a vivere bene. D’altronde, meglio “dare vita agli anni”, piuttosto che “dare anni alla vita”. Quindi non stupisce che oggi i pazienti chiedano non solo procedure estetiche, ma anche un modo per rimanere in buone condizioni fisiche negli ultimi decenni dell’esistenza.
Così il corpo diventa uno straordinario punto di partenza, un (s)oggetto tanto forte e miracoloso quanto delicato ed effimero, da plasmare ma soprattutto da curare. Il primo passo verso un progetto più completo di realizzazione di sé”.