Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

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Cosmetici: quanto ne sai?

“Da dermatologo e da donna credo molto nell’efficacia della dermocosmesi, a patto di scegliere i prodotti validi ed adatti alle proprie esigenze, e l’utilizzo quotidiano deve inoltre essere differenziato in giorno/ notte e estate/inverno al fine di coprire tutti i bisogni della nostra pelle”, commenta Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano, autrice del libro. Che, edito da Tecniche Nuove, va a implementare la collana dedicata alla Cura e alla Bellezza in Medicina Estetica, rispondendo a molte domande in tema di dermocosmesi.

Come fare una scelta consapevole e soprattutto informata? Il libro si pone proprio come una guida che aiuta a scegliere il prodotto giusto per il proprio viso, capire e comprendere gli Inci, valutare la consistenza e il risultato e conoscere le caratteristiche della propria pelle.

Ma torniamo alle fake news. Il testo contiene una sezione per ogni capitolo. Eccone alcune. E le relative risposte della dottoressa.

  1. La pelle non ha bisogno di nulla perché si rigenera da sola. E poi se li usi si abitua ai prodotti. Vero a metà, nel senso che la pelle è predisposta naturalmente ad autoripararsi. Tuttavia, alcuni fattori mettono alla prova le sue capacità: le variazioni climatiche e l’inquinamento atmosferico, poi anche fattori interni, come il mutamento dell’assetto ormonale. E la pelle non si abitua ai prodotti, semmai cambiano le sue esigenze nelle fasi della vita e durante le stagioni.
  2. La qualità costa e la pelle merita ogni spesa. Se si devono far quadrare i conti, conviene investire in un prodotto multifunzione, con principi attivi preziosi o comunque che rimane a lungo sulla pelle, come ad esempio una crema o un siero, risparmiando su un prodotto detergente o una crema idratante basica.
  3. Bisogna usare prodotti della stessa linea. Un tipico falso mito basato sul claim di marketing che si avvale del concetto (corretto per le aziende) di sinergia tra prodotti. In realtà dipende dai bisogni della pelle, che può essere disidratata e al contempo presentare segni di invecchiamento. Affidarsi a una sola linea specifica significa preferire la logica del prodotto su quella della cute, con risultati  inevitabilmente scarsi.
  4.  “Ogni tanto” bisogna far respirar la pelle. Grazie al cielo la pelle riesce a respirare, altrimenti sarebbero davvero guai per tutto   l’organismo. Vero è che se la sera la trucchiamo senza rimuovere le impurità e al mattino riapplichiamo il make-up sopra i residui, di certo non facciamo un favore al nostro organo vitale più grande. Una pelle senza trucco non vuol necessariamente dire pulita: la cute è uno scudo traspirante su cui si posano smog, polvere e sporco che incontriamo nella quotidianità. Ecco perché il make-up, se scelto in base alla tipologia cutanea e struccato regolarmente, costituisce una protezione importante.
  5. Contro le borse sotto gli occhi basta una crema. Dipende se si tratta di gonfiore, che passa nel giro di poche ore, oppure di grasso sottocutaneo, che si accentua verso sera a causa della gravità. Una crema “forte” (leggi un antirughe) è meglio di una all’“acqua di rose” (ergo idratante).
  6. Il collo e décolleté? Sono troppo giovane per occuparmene. E comunque basta la crema per il viso. In gioventù è facile dimenticarsi di queste zone, senza proteggerle dai raggi UV. E così arrivano i fastidiosi eritemi e nel tempo la pelle comincia a cedere. Se si è giovani, una crema generica (ma con SPF) può bastare, integrandola però con un siero tonificante o un trattamento anti-età preventivo da fare un paio di volte l’anno.
  7. Le creme solari impediscono alla pelle di produrre vitamina D a sufficienza. Non è così. Eccetto deficit particolari, che vanno valutati dal dermatologo, per assicurarsene un sufficiente apporto basta esporsi alla luce del sole un’ora al giorno con le sole braccia scoperte.
  8. Se si è abbronzati, il solare non serve più. Invece è importante, perché la melanina non è una protezione sufficiente per il danno cumulativo. Non ci si deve dimenticare di zone sensibili come il bordo delle orecchie o il collo del piede, o ancora il dorso del naso o il labbro inferiore, che prende luce tutto l’anno.
  9. Con gli antiossidanti non si sbaglia mai. Purtroppo non è così, tanto che il fai da te può essere anche peggio del non utilizzo. Questo per due motivi: se assunti in eccesso possono comportarsi come  sostanze pro-ossidanti che, aumentando i radicali liberi, aumentano lo stress ossidativo; oppure, neutralizzando una quota eccessiva di radicali liberi attraverso una loro assunzione smodata, si corre il rischio di perturbare l’equilibrio metabolico della cellula, mettendo a rischio la salute dell’intero organismo. Senza contare che, studi alla mano, i benefici del regolare consumo di verdura e frutta non derivano solo dall’apporto di vitamine, ma anche dall’azione congiunta dei loro fitocomposti.
  10. Mi fido solo di cosmetici “senza”: fragrance, nickel, gluten-free. Di più, solo ipoallergenici. Credo che questa convinzione sia condivisibile, in un mondo, come quello della cosmesi, dove una formula INCI a 20 righe desta più interesse di una che ha il 20% in meno degli ingredienti. Il sottofondo è la comprensibile apprensione per le allergie. E se i profumi possono, difficile azzerare il “pericolo nickel”, mentre circa il glutine, al momento non ci sono prove scientifiche a supporto della tesi che nei cosmetici possa danneggiare l’organismo, in quanto le sue molecole sono troppo grandi per entrare nel circolo sanguigno cutaneo.