Come inizia questo #VentiVenti? Le previsioni meteo confermano una piccola parentesi con un blitz di aria polare, ma senza precipitazioni e neve. Poi, ci sarà la rimonta dell’anticiclone e una nuova risalita delle temperature.
Insomma, come ormai ben sappiamo, la tendenza è progressivamente al rialzo. Ma per l’organismo è meglio vivere in un clima freddo o caldo?
La risposta non è affatto scontata. Un clima più mite aiuta a condurre uno stile di vita più sano. Permette di esporsi di più al sole, aumentando la produzione di vitamina D che, a sua volta, contribuisce a prevenire il cancro e a rendere le ossa più forti. Stare lontano dal freddo può anche aiutare a prevenire problemi circolatori che in genere colpiscono soprattutto gli anziani nei climi più freddi. Senza dimenticare i benefici psicologici della vita in un clima più caldo.
Dal punto di vista della longevità, invece, un ambiente freddo si dimostra migliore di uno caldo, sia per la durata media che massima della vita. Allo stesso modo alcune ricerche evidenziano che un abbassamento della temperatura corporea sia associata a un aumento della longevità e alla riduzione dell’invecchiamento.
Tuttavia, si può osservare anche una relazione inversa tra temperatura e durata della vita, specie quando gli intervalli sono piccoli. È ciò che accade negli esseri umani, in cui le donne sembrano avere un temperatura corporea leggermente più alta e ciononostante vivere più a lungo rispetto agli uomini. Probabilmente la relazione tra temperatura e longevità è un po’ più complessa, e nel suo influenzamento entrano in gioco meccanismi neuroendocrini, quindi legati a sistema nervoso e ormoni.
Semplificando (e di molto) si potrebbe dire che un abbassamento della temperatura, al pari di quanto accade con la restrizione calorica, da una parte rallenta il metabolismo, riducendo le reazioni chimiche, dall’altra diminuisce l’attività dei radicali liberi e l’infiammazione, entrambi cofattori legati al processo d’invecchiamento.
Indubbiamente il freddo aiuta a dimagrire. Le prove suggeriscono che l’esposizione a temperature fredde può migliorare l’attivazione del grasso bruno BAT (Brown Adipose Tissue), ossia la parte di tessuto adiposo che brucia le calorie, invece di accumularle sotto forma di ‘cuscinetti’, come invece fa il grasso bianco WAT (White Adipose Tissue).
Di più. Spiega Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano. “La termogenesi e sembra essere anche in grado di convertire il grasso bruno in grasso bianco, nonché migliorare metabolismo lipidico, quello del glucosio, la sensibilità all’insulina. Fattori il cui miglioramento sappiamo essere correlato con il rallentamento dell’invecchiamento”.
E la pelle è felice? Non proprio, dal momento che mani, viso e labbra, ovvero le parti che non riusciamo a proteggere con gli abiti, ne risentono molto. Eppure il freddo in qualche modo giova alla pelle. “Se non altro indirettamente – continua la dermatologa. Nel senso che può migliorare il sonno”.
“Il sonno inizia di norma quando la temperatura corporea si abbassa, ecco perché una stanza fresca favorisce questo processo, mentre quando c’è troppo caldo il cervello rallenta il rilascio di melatonina, l’ormone del sonno, ma anche una delle sostanze naturali più efficaci contro l’invecchiamento”. D’altronde, sappiamo bene come una notte ristoratrice possa giovare alla pelle, lasciandola distesa e senza occhiaie al mattino.
Le temperature basse agiscono anche come tonico e astringente. E questo giova soprattutto alle pelli miste e grasse. I pori, infatti, tendono a restringersi, diventando meno visibili, e si riduce la produzione di lipidi da parte delle ghiandole sebacee. Così la pelle appare meno lucida e si abbassa il rischio di acne.
Le temperature fredde abbassano l’enfasi delle infiammazioni e riducono i gonfiori, in quanto provocano vasocostrizione. Se è vero che questo processo serve per trattenere calore, è altrettanto vero che rallenta i processi metabolici: la pelle produce meno sebo, diventando più secca e fragile, e l’incarnato diviene meno roseo, sostituito dal cosiddetto ‘pallore invernale’.
Come difendersi con i cosmetici?
1. Innanzitutto con la detersione. In inverno meglio optare per oli o creme detergenti, che hanno una composizione più simile a quella della cute, stando attenti di non usare acqua molto calda, anche in caso di doccia e bagno.
Replenishing Cleanser di SkinCeuticals è una crema detergente nutriente, aiuta a rimuovere il trucco e le impurità, lasciando la pelle morbida e nutrita. Nella formula:
– un sistema tensioattivo a base di amminoacidi, ricavato dalla glicina e dagli acidi grassi dell’olio di cocco, crea una schiuma densa e ricca che si trasforma in un’emulsione efficace ma delicato sulla pelle;
– le ceramidi di derivazione sintetica, i cui ripristina la funzione barriera e quindi l’idratazione della pelle;
– il pantenolo, derivato della vitamina B5, efficace umettante che aiuta la pelle a catturare l’idratazione dall’ambiente circostante;
– infine un mix di estratti da oli, di lavanda, salvia, arancio e foglie di rosmarino, che aiutano a rinfrescare e tonificare la pelle.
2. Subito dopo è indispensabile un velo di crema nutriente o idratante (a seconda del tipo di pelle), per fornire gli elementi del film protettivo di superficie, lenire eventuali rossori e restituire alla pelle un naturale colorito roseo, anche senza usare il fondotinta.
Toleriane Sensitive Le Teint Crème di La Roche Posay è un formula ipoallergenica, prova di alcol e testata sulla pelle sensibile, che unisce efficacia e colore, disponibile di due tonalità Contiene:
– il 73% di acqua termale di La Roche-Posay, i cui oligoelementi con proprietà prebiotiche aiutano a riequilibrare il microbioma cutaneo per una pelle protetta e rinforzata;
– la niacinamide, con attività lenitiva, aiuta a ridurre gli arrossamenti, mentre la glicerina idratante, protegge la pelle e le regala comfort;
– i pigmenti minerali e purificati creano una copertura omogenea ma leggera, con un finish naturalmente luminoso.
3. Una tantum e, soprattutto, quando se ne avverte la necessità, via libera ai rimedi sos.
Minéral 89 Maschera Fortificante Riparatrice di Vichy è un trattamento in tessuto con microalghe ad attivazione istantanea.
– È composta per l’89% di Acqua termale di Vichy e acido ialuronico, che fortificano e rimpolpano la pelle.
– L’esclusivo tessuto in fibre di microalghe assicura un elevato potere di assorbimento e immediato rilascio sulla pelle per un effetto rimpolpante, che leviga le piccole linee e idrata fino a 24 ore.
– Ideale come trattamento d’urto, per un boost d’idratazione che combatte gli effetti del freddo, è perfetta come base per il make-up prima di un’occasione speciale, in quanto crea i presupposti per una pelle luminosa e turgida. In una parola, bella.
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