Dall’antiage al progressivo miglioramento della qualità della pelle. Così un pool di esperti promuove una ‘terapia della pelle’ mediante l’acido ialuronico. Che, da attivo cardine per la pelle, diventa il protagonista di una strategia che fa diventare il tempo alleato della bellezza.
Come è possibile? Al cuore del nuovo approccio, trattamenti estetici di nuova concezione, che vedono gli Skinbooster con acido ialuronico gli attori principali della riattivazione della matrice dermica. Appena pubblicato sul Journal of Drugs in Dermatology un documento di consenso di esperti italiani sull’uso clinico degli skinbooster in grado di modificare la concezione classica dell’acido ialuronico: da filler per riempire le rughe a ‘terapia’ in grado di ‘ringiovanire’ e migliorare progressivamente la qualità della pelle.
“Gli skinbooster – spiega Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano e autrice con altri colleghi italiani dello studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica peer reviewed – sono gel iniettabili a base di acido ialuronico stabilizzato di origine non animale (NASHA) e rappresentano un trattamento unico per tecnologia, efficacia e risultati. Uno degli utilizzi classici di questi dispositivi medici è la prevenzione e la cura dei segni dell’invecchiamento cutaneo, sia esso fisiologico o fotoindotto, quali perdita di elasticità della pelle, presenza di microrugosità e grinzosità cutanee. Questi dispositivi medici ‘ringiovaniscono’ la pelle di viso, collo, decolleté e dorso delle mani, agendo diversamente rispetto ai filler, in quanto il loro effetto non deriva dalla creazione di volume o dal riempimento delle rughe, ma dall’induzione di un vero e proprio processo di ripristino della matrice dermica che migliora la qualità della pelle già dopo la prima seduta e in modo progressivo, con risultati visibili E CON MIGLIORAMENTO CONSOLIDATO NEL TEMPO
Il trattamento medico con Restylane® Skinboosters™ è basato sull’utilizzo di acido ialuronico con tecnologia NASHA (acido ialuronico stabilizzato di origine non animale) che, introdotto in Italia nel 2005, vanta un’esperienza di 12 anni con 3,5 milioni di trattamenti effettuati nel mondo ed un’elevata soddisfazione dei pazienti.
“Gli skinbooster – spiega Belmontesi – sono medical device (utilizzabili esclusivamente dal medico) e comprendono due formulazioni di acido ialuronico NASHA iniettabile con diverse concentrazioni: 12 mg/ml e a 20 mg/ml (Restylane® SkinboosterTM* Vital Light e Restylane® SkinboosterTM*Vital) a seconda del tipo di pelle, da giovane con cute sottile a fotodanneggiata e ispessita”.
che permettono di trattare i diversi tipi di pelle: da quelle più segnate dal tempo a quelle più giovani e in base alle aree da trattare. “La procedura di trattamento consiste generalmente nell’iniezione di microgocce di gel a livello del derma profondo o medio e inizialmente si svolge in di 2 o 3 sessioni effettuate a distanza di un mese circa l’una dall’altra, seguita poi da un trattamento di mantenimento costituito da un’unica sessione in media ogni 6-12 mesi”.
“Già dopo la prima seduta sono visibili i miglioramenti clinici della cute che appare gradualmente più rassodata, più turgida, con meno microrugosità e grinzosità, più compatta e più luminosa. Il protocollo di trattamento si avvale di poche sedute: una ogni mese fino alla terza, con una seduta di richiamo dopo 4-6 mesi. Il trattamento, ripetuto nel tempo, produce un consolidamento progressivo e un costante miglioramento e ringiovanimento della pelle, tanto da potere realmente parlare per la prima volta di ‘skin therapy’.
La tecnologia NASHA e la versatilità degli skinbooster hanno anche permesso di mettere a punto indicazioni non convenzionali, cioè non solo legate al miglioramento estetico della cute sana, ma anche a supporto di alcune patologie dermatologiche. In particolare nelle cicatrici depresse lasciate dall’ acne e a supporto della cute affetta da dermatite atopica, una patologia dermatologica con incidenza del 2-5% della popolazione adulta (dati SIDEMAST) che, nelle fasi di remissione, è caratterizzata da una secchezza marcata della pelle su tutto il corpo ma più marcatamente su viso e mani. “In questa fase – continua Belmontesi – l’utilizzo degli skinbooster nella mia esperienza clinica ha indotto un notevole miglioramento della qualità della pelle e la regressione della secchezza e lichenificazione, dando un notevole beneficio nella qualità di vita del paziente cronico atopico”.
La filosofia della skin therapy convince anche i non addetti ai lavori. Afferma Katia Vignoli, psicoterapeuta di Milano: “Considerato solo un approccio frivolo ed esteriore, la ricerca della bellezza spesso coincide con quella della salute e del benessere. Non basta recuperare un’immagine ringiovanita secondo canoni estetici standardizzati: l’intento profondo è recuperare il proprio volto, rispondente a un’unicità che per ciascuno di noi è il valore primario, quello di far dire allo specchio “sì, quello sono proprio io”. La ricerca di una ‘seconda giovinezza’ grazie ai trattamenti estetici è per lo più una risposta all’ansia causata dalla difficoltà di riconoscersi nel proprio aspetto che cambia con il trascorrere del tempo. È infine importante sottolineare che la bellezza che si conquista attraverso la cura, oltre a rinnovare un atto d’amore verso noi stessi, ha il potere di renderci alleato il tempo. Il tempo della cura è infatti un tempo utile, che, scorrendo, rilascia in progressione i suoi effetti terapeutici. Non più quindi un nemico che incalza e aggredisce, ma uno spazio necessario per restituirci il volto in cui riconoscersi e riconciliarsi, a viso scoperto, con se stessi e con il mondo”.