Siamo fatti di tempo. Che, tra l’altro, è anche genetico in quanto ogni cellula possiede geni che codificano il tempo. È in campo della cronobiologia nata grazie agli studi negli anni ’80 dei ricercatori americani Jeffrey Hall, Michael Rosbash, Michael W. Young cui, quest’anno, è andato il Nobel per la medicina per lo studio dei meccanismi che controllano i ritmi circadiani.
Ogni cellula ha dei ‘clock genes’ che regolano le funzioni durante le giornata. Più precisamente, accade che i geni codificano Rna, il quale codifica proteine che, a loro volta, regolano tutta la macchina cellulare. Se togliessimo la luce e il buio, i nostri ritmi si manterrebbero, ma perderebbero coordinazione tra loro.
A dirigere il tutto ci sono vari ‘direttori d’orchestra’: uno è nel cervello, rappresentato da un gruppetto di cellule nervose addensate alla base del cervello (il nucleo soprachiasmatico) sensibile alla luce, l’altro è nell’intestino sincronizzato con specifici costituenti del cibo. Chi li tiene insieme, tuttavia, è il mondo esterno. Se togliamo la luce e il buio, i ritmi interni si disorganizzano. È quanto ha scoperto nel 1981 il dottor Charles Czeisler della Harvard Medical School.
Il lato oscuro della luce blu
Vari studi hanno correlato ritmi lavorativi notturni ed esposizione alla luce di notte a diversi tipi di cancro (in particolare a seno e prostata) e a diabete, obesità, malattie cardiache. I meccanismi non sono ancora del tutto chiari. “Ciò che invece sappiamo è che di notte l’esposizione alla luce sopprime la secrezione di melatonina, ormone che influenza i ritmi circadiani”, spiega Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano.
Ma c’è di più. Purtroppo, mentre la luce di qualsiasi tipo può sopprimere la secrezione di melatonina, quella blu di notte lo fa in modo più potente. I ricercatori di Harvard hanno condotto un esperimento, confrontando gli effetti di 6,5 ore di esposizione alla luce blu con l’esposizione a luce verde di luminosità comparabile. Ebbene è risultato che la luce blu sopprime la melatonina del doppio rispetto a quella verde, come pure raddoppia lo spostamento dei ritmi circadiani (3 ore contro 1,5 ore).
Melatonina: se non ci fosse bisognerebbe inventarla…
È un importante mediatore che svolge numerose attività biologiche a livello sistemico, come ormone, neurotrasmettitore, immunomodulatore, interagendo con vari recettori che, a livello cutaneo, sono espressi in cheratinociti, melanociti e fibroblasti. “Inoltre, per la sua particolare struttura molecolare, la melatonina agisce come una sorta di ‘neutralizzatore’ di radicali liberi, antiossidante ad ampio spettro ed attivatore di vie protettive nei confronti dello stress ossidativo”, afferma Belmontesi.
La melatonina non è prodotta esclusivamente dalla ghiandola pineale, ma anche da numerosi altri organi, fra cui la pelle. Andrzej Slominski, del Department of Pathology and Laboratory Medicine, University of Tennessee, in una review pubblicata nel 2014 su International Journal of Molecular Sciences, caratterizza in modo dettagliato le vie di sintesi e degradazione del ‘sistema melatoninergico’ a livello cutaneo.
“In particolare – continua Belmontesi – si è scoperto che il sistema melatoninergico è coinvolto nel ciclo di crescita dei capelli, nella protezione da danni indotti da stress ossidativo e dall’esposizione a raggi UV (scottature, eritemi), nel controllo dello sviluppo di tumori alla pelle e nella genesi di alcune patologie dermatologiche. E proprio per il suo ruolo di ‘guardiano del genoma’ delle cellule cutanee è utilizzata in creme dermatologiche volte a preservare l’integrità della pelle.
Cosmesi tailor made
In una società che invecchia sempre più, proteggere il benessere della pelle diventa un obiettivo prioritario della cosmesi. Da qualche tempo i marchi di bellezza sudcoreani sono diventati molto innovativi bei cosmetici per il viso. Basti pensare ai ‘cushion compats’ (formula blend tra fondotinta e creme colorate) che hanno attratto immediatamente l’attenzione delle maison cosmetiche che li hanno inserititi nella loro offerta.
Ma è il Giappone la nuova fonte di innovazione per i prossimi anni. Il motivo? Il Paese del Sol Levante ha una popolazione anziana molto più grande di quella di altri stati, tanto da specializzarsi in prodotti anti-age. Dal Giappone arrivano sieri e formule di bellezza per un trattamento completamente personalizzato.
D’altronde il ‘su misura’ è l’ultimo trend in fatto di beauty. Dagli Stati Uniti si sta diffondendo l’approccio di una ‘geno-cosmesi’ basata sull’analisi del DNA, mentre in Francia una nota biochimica ha messo a punto un trattamento che, oltre alla genetica, prende in considerazione storia, esperienze e ambiente in cui vive la pelle, valutando lo stress ossidativo su una base quotidiana per realizzare un’accurata personalizzazione del trattamento.
Ma è possibile personalizzare il proprio trattamento aggiungendo anche un solo prodotto, un siero ad esempio, in base alle esigenze momentanee della pelle. Qualche esempio?
Hyalu B5 Serum di La Roche-Posay è un gesto che potenzia qualunque trattamento anti-età. Una texture fresca e setosa, perfetta anche pre e post trattamenti estetici, formulata per persone intolleranti al nickel con 3 attivi per rigenerare e ‘rimpolpare’ la pelle: vitamina B5 al 5% per riparare la barriera cutanea, acido ialuronico a doppio peso molecolare per idratare la cute in profondità, madecassoside al 0,3% per lenire le sensibilità.
Phloretin CF di SkinCeuticals è un siero antiossidante con il 2% di floretina, il 10% di acido l-ascorbico e lo 0,5% di acido ferulico: in pratica uno ‘scudo’ che crea una barriera protettiva contro i radicali liberi. Adatto a tutti i tipi di pelle, particolarmente indicato per pelle da normale a mista, migliora l’omogeneità della pigmentazione e diminuisce l’intensità di macchie cutanee, rughe e rughette.
Liftactiv è un trattamento d’urto formulato da Vichy Laboratoires con potenti antiossidanti, per contrastare i segni di fatica sulla pelle. Contiene il 15% di vitamina C pura (acido l-ascorbico) in una formula ipoallergenica per migliorare la luminosità dell’incarnato, vitamina E anti-inquinamento, neoesperidina che favorisce la rigenerazione dell’epidermide, rendendo la pelle più tonica e liscia, infine picnogenolo, un polifenolo ricavato dal pino marittimo che contribuisce a proteggere collagene ed elastina, per una cute tonica ed elastica. In una parola, giovane.