La parola chiave è prevenire. Una condotta che può, realmente, salvare la pelle contro il cancro. Parola che tendiamo a cancellare dai pensieri, perché fa rabbrividire. Eppure una rinnovata attenzione a un’alimentazione sana e a corretti stili di vita possono davvero fare la differenza.
Per questo ogni anno, il 4 febbraio, si celebra il World Cancer Day, promosso da UICC (Union for International Cancer Control (UICC): organizzazione non governativa che rappresenta associazioni impegnate nella lotta alla malattia in oltre 100 Paesi. Il tema di questa edizione è appunto ‘Combattere il tumore con la prevenzione’.
E prevenire, spiegano gli oncologi AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), significa in pratica seguire ogni giorno 10 semplici regole.
1. Non fumare, soprattutto in presenza di non-fumatori.
2. Riduci il grasso corporeo, cercando di mantenere un BMI compreso tra 21-23.
3. Fai attività fisica, almeno mezz’ora al giorno di attività fisica moderata (come ad esempio la camminata veloce).
4. Limita i cibi ipercalorici ed evita le bevande zuccherate.
5. Riduci il consumo di carni rosse (massimo 500 grammi a settimana) ed evita gli insaccati.
6. Limita il consumo di alcool (massimo due bicchieri di vino o di birra al dì).
7. Mangia almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura.
8. Evita l’eccessiva esposizione al sole.
9. Rivolgiti tempestivamente al medico in caso di sospetto (ad esempio se noti un nodulo nel seno, una ulcerazione cutanea che non si rimargina, un neo che cambia forma o colore, la presenza di sangue nelle feci, perdita di peso).
10. Partecipa ai programmi di screening (donne sopra i 25 anni: carcinoma della cervice; donne e uomini sopra i 50 anni: carcinoma del colon; donne sopra i 50 anni: carcinoma della mammella).
Il nemico numero uno: il fumo
Quattro tumori su dieci sono causati da stili di vita sbagliati. Lo rivela una recente ricerca del Cancer Research Uk. Che mette l’accento su alimentazione scorretta, sedentarietà, obesità e fumo, da solo responsabile del 90 per cento dei casi di tumore al polmone in tutto il mondo.
Ma fumare nuoce anche alla pelle. Sostanze come nicotina, monossido di carbonio, ammoniaca, cadmio, catrame, ostacolano il passaggio del flusso sanguigno verso la pelle. Un minor apporto di sostanze nutritive e di ossigeno alle cellule cutanee comporta una serie di problemi, tra cui un invecchiamento precoce.
I fibroblasti producono meno acido ialuronico, collagene ed elastina, quindi la pelle perde turgore, diventa più secca e meno elastica, si solca con rughe e i contorni del viso cominciano a cedere. Non solo. Molte delle procedure estetiche sono sconsigliate ai fumatori. “Perché il fumo ostacola la cicatrizzazione delle ferite, e causa complicazioni tali che i chirurghi plastici sconsigliano il lifting al viso a pazienti fumatori, pena tempi di recupero più lunghi e maggiori rischi circa gli esiti delle cicatrici. Fumare riduce anche benefici e durata di un filler con acido ialuronico”, afferma Magda Belmontesi, dermatologa.
Ma quali sono i segni più evidenti sulla pelle? Per capirlo i ricercatori dell’università di Cleveland (Ohio) hanno fatto uno studio, pubblicato su Plastic and Reconstructive Surgery, rivista dell’American Society of Plastic Surgeons. Hanno coinvolto 79 coppie di fratelli eterozigoti e monozigoti con una caratteristica comune: che nella coppia vi fosse un fumatore su due. L’abitudine al fumo variava, da 5 a 13 anni e oltre, e proprio qui i risultati sono stati più evidenti. Dalla ricerca si evince che il fumo sembra affliggere soprattutto i due terzi inferiori della pelle del viso, quindi dagli zigomi alla mandibola. In questa zona nei fumatori si nota un maggior cedimento delle guance, con sacche cadenti dallo zigomo verso il mento, e sono più evidenti le rughe nasogeniene, dalle narici ai lati delle labbra. Anche la parte superiore del viso sembra comunque risentire delle sigarette: aumenta il gonfiore delle palpebre superiori, che in più perdono tono, e incrementano le borse sotto gli occhi.
Sole: quanto basta
Tra le regole preventive, evitare l’eccessiva esposizione al sole. Le radiazioni ultraviolette rappresentano infatti il maggior fattore di rischio esogeno per il melanoma cutaneo. “L’esposizione solare intermittente, ossia quella cui sottoponiamo in vacanza al mare o in montagna, è più rischiosa di quella cronica, ad esempio inerente ad attività che costringono al sole numerose ore al giorno per parecchi mesi all’anno”, spiega Magda Belmontesi.
Meno aggressivi e noti del melanoma, il tumore cutaneo più conosciuto, generato da modificazioni neoplastiche dei melanociti, ma molto più diffusi tra la popolazione generale, sono i tumori cutanei non-melanoma: carcinomi spinocellulari (o a cellule squamose), generati da trasformazioni tumorali dei cheratinociti più superficiali dell’epidermide, e i carcinomi basocellulari (o basaliomi), i più diffusi, che invece originano da alterazioni dei cheratinociti più in profondità nell’epidermide.
Si stima che nel mondo il melanoma sia aumentato del 15% rispetto al decennio precedente, sebbene la mortalità, per fortuna, non sia cresciuta. Al contrario si registra una lieve flessione tra i giovani. “Riscontri che testimoniano l’efficacia della prevenzione e della diagnosi precoce di un tumore che offre un singolare vantaggio: presentarsi nell’unico organo interamente visibile del corpo, la pelle”. Recenti ricerche riportate dall’American Academy of Dermatology attestano che coinvolgere una persona amata nel processo di autoesame della cute migliora la diagnosi precoce di questi tipi di tumori. Ed è per questo che i dermatologi americani suggeriscono uno screening cutaneo anche come regalo per i cari, magari in occasione della festa della mamma o del papà. Senza dimenticare l’imminente San Valentino.
Occhio allo stress
Il fumo di sigaretta e le radiazioni solari non sono gli unici agenti inquinanti ambientali che provocano stress ossidativo nella pelle. A questi si aggiunge l’ozono, uno dei principali agenti ossidanti dello smog fotochimico, i suoi livelli infatti sono massimi nelle zone altamente inquinate e fortemente esposte a raggi UV. Questo gas non penetra nelle cellule, ma riduce gli antiossidanti dello strato corneo e ossida gli acidi grassi delle membrane cellulari.
Ozono e fumo ossidano lipidi e proteine, producendo una cascata di reazioni biochimiche dannose. Come preservarci? «Sicuramente una dieta sana, ricca di antiossidanti e vitamine è utile. Come è altrettanto corretto ricorrere a un integratore in caso di stress cronico, quando l’aggressione dei radicali liberi è prepotente, oppure con alimenti poveri di vitamine e antiossidanti, come cibi congelati o cotti», risponde Belmontesi.
Per contrastare questi fenomeni ossidativi si può integrare la dieta con supplementi antiossidanti o booster del sistema antiossidante naturale dell’organismo. Revidox+ di Difa Cooper contrasta rughe, macchie, perdita di elasticità e affaticamento mentale, grazie all’associazione di Stilvid®, estratto di vitis vinifera con elevato contenuto di resveratrolo, selenio, zinco, vitamina B2 e C.
È essenziale agire anche dall’esterno, proteggendo la pelle con filtri solari e antiossidanti topici che contrastano i danni dei radicali liberi. I risultati di uno studio in vitro di SkinCeuticals attestano che in presenza di ozono la formula di CE Ferulic riduce del 51 per cento l’ossidazione dei lipidi e del 77 per cento quella delle proteine, ripristinando le difese antiossidanti naturali della pelle.