Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

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Acne e autostima, una convivenza difficile

Acne e autostima, una convivenza difficile
L’aspetto del viso, quindi anche la pelle che lo ricopre, è il nostro tramite immediato con il mondo. È la parte sempre visibile di noi. L’immagine corporea, però, non è ciò che vediamo riflesso quando ci troviamo davanti a uno specchio. Né tantomeno rappresenta una fotografia veritiera e precisa del nostro corpo.
L’immagine corporea è piuttosto una costruzione soggettiva che include vari elementi: psicologici (percettivi e affettivi), sociali e fisiologici. Gli psicologi la definiscono come “l’immagine mentale personale della forma, della dimensione e taglia del nostro corpo e dei sentimenti che proviamo rispetto a queste caratteristiche e alle singole parti fisiche”.
È quindi una “rappresentazione mentale di noi stessi”, una sorta di complesso schema che viene proiettato sul nostro schermo interiore e che raccoglie e ricostruisce le percezioni reali, miscelandole con le nostre aspettative, fantasie, ricordi e desideri. È principalmente tale rappresentazione a determinare l’autostima di ciascuno di noi.

L’esperto risponde

Accettare la propria immagine non è sempre facile, ma è un passaggio cruciale per imparare a volere bene a sé e agli altri. Immaginiamo, però, come può essere difficile per un adolescente accettarsi con il viso segnato dalle lesioni dell’acne. «È ormai noto che le conseguenze psicologiche dell’acne impattino negativamente sulla qualità della vita e sull’autostima dei giovani che ne soffrono», afferma Alberto Caputo, Psichiatra e Psicoterapeuta, Direttore del Centro Skindeep di Milano (www.skindeep.it).
«La malattia dermatologica è anche associata a un aumento di ansia e depressione in questa fascia di età. La variegata e caotica disseminazione di comedoni, papule, pustole e delle loro evoluzioni cicatriziali sul viso di un giovane va ad impattare negativamente sulla legge più importante della percezione umana individuata da Wertheimer, quella della pregnanza.
In pratica, ciò che determina fondamentalmente l’apparire delle forme è la caratteristica di “pregnanza” o “buona forma” da queste posseduta: quanto più regolari, simmetriche, omogenee, equilibrate, semplici sono, tanto maggiore è la probabilità che hanno d’imporsi alla nostra percezione ed essere attraenti. Diversamente, quando una percezione si presenta confusa, caotica e contorta si prova un’insoddisfazione percettiva e una brutta sensazione. Così la si giudica negativamente e ce ne si allontana quasi inconsciamente. Purtroppo il danno estetico delle lesioni acneiche e delle sequele cicatriziali ha un effetto dirompente in un momento in cui l’immagine corporea di un individuo è nella fase più critica della sua definizione, l’adolescenza. Un’esperienza affettivamente molto impegnativa per chiunque. A maggior ragione per un giovane affetto da acne».