Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

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TUTTI AL MARE

Il nostro rapporto con il sole dovrebbe essere di amicizia, ma spesso
pecchiamo di superficialità alla ricerca della tintarella ai danni però della nostra pelle con danni immediati (scottature, eritemi)o alterazioni che si manifestano come invecchiamento precoce della pelle o tumori cutanei, a distanza di anni.
L’esposizione al sole che sia al mare ,in montagna o in città deve essere ragionata in base al proprio fototipo, cioè le caratteristiche della propria pelle.

SCOPRIAMO IL FOTOTIPO
Sotto il sole non siamo tutti uguali ma tutto dipende dal nostro fototipo che e’ definito da:
1. colore della pelle
2. colore dei capelli
3. predisposizione alla comparsa di eritemi
4. attitudine all’abbronzatura
Sono stati classificati 6 diversi fototipi che vanno dall’1 al 6 e comprendono persone con pelle chiarissime fino a quelle con la pelle scura o di colore.
Per scegliere la fotoprotezione più adatta alla è importante conoscere il proprio fototipo ma è altrettanto importante considerare l’intensità del sole e delle condizioni di esposizione (in montagna la quantità di ultravioletti aumenta del 4%ogni 300m).
La luce e gli ultravioletti possono raggiungere la pelle anche riflettendosi su diverse superfici tanto che si possono prendere eritemi sotto un cielo nuvoloso o sotto l’ombrellone.

Il fattore di protezione
Il fattore di protezione (indicato come SPF –Sun Protection Factor-) esprime la capacità di un protettore solare di arrestare la radiazione solare, soprattutto quella di tipo UVB. Questo parametro è il rapporto tra l’energia necessaria a produrre la comparsa di un arrossamento (eritema) sulla pelle protetta dal prodotto e quella necessaria a ottenere la stessa risposta senza protezione.
Sulla base dell’SPF i prodotti vengono suddivisi in cinque gruppi:
• da 2 a 6
• da 8 a 12
• da 15 a 25
• da 30 a 50
• oltre 50
Il numero che indica l’ SPF rimane comunque un’indicazione approssimativa della capacità protettiva: essa infatti è influenzata da dal veicolo, la concentrazione e la solubilità del principio attivo, il tipo di pelle e l’intensità delle radiazioni che aumenta proporzionalmente con l’altitudine sopra il livello del mare.
Per quanto riguarda la protezione contro gli UVA non c’è ancora un metodo standardizzato ma di solito si fa riferimento a due particolari elementi: la pigmentazione immediata e quella persistente.
E’ importante comunque che in prodotto conferisca protezione nei confronti sia degli UVB che degli UVA.

IL FILTRO SOLARE
Ogni prodotto solare si differenzia non solo in base al SPF ma anche in base alla presenza di schermi fisici e filtri chimici.

GLI SCHERMI FISICI
Gli schermi fisici sono sostanze minerali come l’ossido di zinco il diossido di titanio.
Queste sostanze oppongono un vero e proprio schermo alle radiazioni (soprattutto UVB).
Si presentano come polveri bianche, chimicamente inerti ma con forte potere coprente: il loro meccanismo d’azione consiste nella riflessione delle radiazioni.

I FILTRI CHIMICI
Questi sono una seria di sostanze la cui struttura chimica è in grado di assorbire energia.
Esistono oggi dei filtri di ultima generazione che permettono una copertura completa dello spettro ultravioletto (UVB, UVA corti e UVA lunghi) e, grazie alle loro grandi dimensioni molecolari, si comportano come schermi fisici riflettendo le radiazioni.

LA RESISTENZA ALL”ACQUA
Quando scegliamo una crema solare è bene considerare la resistenza all’acqua e quindi al sudore. Sulla confezione possiamo trovare la dicitura “water resistant”e cioè che l’indice di protezione rimane nello stesso intervallo di valori indicato in etichetta dopo 2 bagni oppure “water proof”e cioè che risponde a queste condizioni dopo 4 bagni.