Gli uomini con perdita di capelli “di tipo maschile” (e si parla in questo caso di calvizie comune) hanno nel cuoio capelluto livelli aumentati di diidrotestosterone (DHT). Il DHT contribuisce ad abbreviare la fase di crescita e ad assottigliare il capello: il normale ciclo di vita dei capelli viene così modificato e aumenta gradualmente il numero dei capelli persi ogni giorno. UN PROBLEMA EREDITARIO Le ultime ricerche sul tema della calvizie hanno stabilito che , riducendoil quantitativo di DHT si può prevenire l’ulteriore perdita dei capelli e, in alcuni soggetti, favorirne la crescita. Oggi, per questa ragione, le prospettive di trattamento per la calvizie comune sono maggiori. Bisogna pensare che il capello cresce in media di un centimetro al mese per 2 o 4 anni, per poi entrare in una fase di riposo che va da 2 a 4 settimane. Dopo questo periodo il capello cade. Normalmente, infatti, ogni giorno vengono persi circa un centinaio di capelli. Poiché il ciclo vitale dei capelli è un processo molto lento, qualsiasi trattamento per le calvizie richiede tempo prima del raggiungimento completo dei benefici. La calvizie comune – detta anche alopecia androgenetica – rappresenta un problema per il 40%degli uomini nella fascia di età tra i 35 e i 40 anni, raggiungendo il 50% negli anni dai 50 in su. Ma questa condizione, in alcuni uomini, inizia a manifestarsi già dopo i 20 anni. La perdita di capelli di tipo maschile è generalmente influenzata da fattori ereditari. Un uomo può, per esempio, ereditare questa condizione da suo padre che a sua volta l’ha ereditata dal nonno o dal bisnonno e così via: se si è geneticamente predisposti a perdere i capelli ci sono poche probabilità di conservare intatta la propria chioma se non si corre ai ripari preventivamente. RICERCHE ALL’AVANGUARDIA Recenti scoperte hanno contribuito a identificare alcune delle cause principali che determinano la perdita dei capelli di tipo maschile. Arrivare a una diagnosi di calvizie comune è comunque semplice. In realtà, visto che molte patologie possono dar luogo alla perdita di capelli simile all’alopecia androgenetica, è opportuno che il paziente sia valutato dal medico di fiducia affinché possa essere effettuata una corretta diagnosi: alcune delle cause spesso sono temporanee e dovute a una serie di problemi (come lo stress, per esempio, o un intervento chirurgico, una chemioterapia, dosi eccessive di vitamina A, uso continuato di antidepressivi o malattie come il diabete) che saranno poi risolti nel tempo. L’AIUTO DELL’ESPERTO Nella corretta diagnosi della calvizie il referente principale è il dermatologo che può stabilire esattamente il tipo di perdita di capelli e le varie cause che lo hanno provocato. E’ importantissimo capire che, in presenza di una perdita più o meno moderata di capelli, se si interviene tempestivamente è possibile limitare le conseguenze, facilitando la cura e la futura prevenzione della problematica.