L’impatto dei fattori psicologici nella genesi delle malattie dermatologiche è ormai comunemente riconosciuto ed è stato oggetto di numerosi studi scientifici. Il disagio psichico, personale e sociale che può derivare o essere causa di una patologia cutanea non può essere ignorato dal mantenere un’immagine pubblica di un certo livello. In questo caso sembra invece assodata l’implicazione dei meccanismi endocrini di adattamento allo stress cronico. La relazione fra acne e fattori neuropsicologici è però bidirezionale: anche il danno estetico, specie se esteso, può essere causa di sintomi psicopatologici. L’associazione con l’ansia è controversa, sebbene negli studi che la confermano sia possibile stabilire una correlazione diretta fra intensità dei sintomi (irrequietezza, affaticabilità, difficoltà di concentrazione, irritabilità, tensione muscolare, disturbi del sonno, iperattivazione autonomia) e gravità delle lesioni. Al contrario i sintomi depressivi (deflessione timica, perdita di interesse e piacere, perdita di peso, alterazione del sonno, difficoltà cognitive con incapacità decisionale e facile demotivazione) sono di frequente riscontro in corso di acne, soprattutto con le forme più gravi. La compromissione del funzionamento socio-relazionale è talora imponente e può provocare scarsi contatti con i coetanei e perdita di opportunità lavorative e di svago. E’generalmente dovuto allo sviluppo di comportamenti fobici e alla riduzione dell’autostima, correlati direttamente con l’entità delle lesioni. LE PROBLEMATICHE DELLA PSICHE Vanno inoltre ricordati inoltre i frequentissimi sintomi di tipo ossessivo-compulsivo che si manifestano come rituali di abluzione, preoccupazioni e sensi di colpa a sfondo sessuale (spesso riguardanti la masturbazione), ricerca compulsava e acritica di rimedi “magici” (erboristeria, omeopatia spesso rimedi casuali ) e la tipica difficoltà a contenere l’impulso a “scorticare o strizzare o brufoli”. Lo “skin-picking” sembra scatenato dal semplice toccarsi la pelle o guardarsi allo specchio, specie se si è soli in casa o si provano sentimenti di frustrazione (specie per l’insoddisfazione del proprio aspetto). E’ preceduto da intensa tensione che deve essere scaricata attraverso il rituale compulsivo. I sentimenti di alleviamento che ne conseguono sono però misti a vergogna e colpa. Può assumere dimensioni patologiche,divenendo ripetitivo ed autolesivo (“self.injurios compulsive skin picking”), ed essere diretto verso foruncoli, croste, punture d’insetto, comedoni, aree banalmente tumefatte e arrossate o addirittura sulla cute integra. Di solito cessa quando l’area interessata risulta profondamente escoriata e sanguinante. Va però ricordato che la reazione psicopatologica legata all’acne non sembra funzione della gravità e all’estensione delle lesioni. Bensì appare correlata al grado di stabilità e di maturazione della personalità dell’individuo: le pazienti con prevalenza di tratti disadattivi di stile paranoideo ed ossessivo sono quelle che sviluppano più sintomi ansiosi e depressivi.