“Ringiovanire, ma solo un po’”. È la nuova richiesta dei pazienti della medicina estetica. Lo rivela un sondaggio di Galderma, che ha coinvolto 318 professionisti in 18 paesi, testimoni di comportamenti, richieste e desideri dei loro pazienti, presentato lo scorso maggio a Roma al congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica.
Quanti anni cancellare? Togliersi 5 anni dal viso è l’obiettivo della maggioranza (51,5%), anche se alcuni (30%) desidererebbero portare indietro le lancette dell’orologio di 10 anni e più.
Quando si comincia? Alla soglia dei 50 anni. È proprio intorno a questa età che il 70% dei pazienti comincia a vedere il proprio viso invecchiato e, quindi, cerca di rimediare.
Perché lo si fa? La motivazione principale è il bisogno di sentirsi bene con se stessi. Lo dichiarano quasi 9 pazienti su 10 (l’87,1%), ma ha un certo peso anche il desiderio di apparire al meglio su social media. Fattore che, secondo i medici interpellati, motiva il 16% dei pazienti a intervenire.
Le celeb da imitare? Oggi i modelli cui i pazienti s’ispirano non sono top model di 20 e 30 anni, ma donne tra i 40 e 50: esempi più verosimili a cui più realisticamente aspirare.
Tra le celebrities più apprezzate, Monica Bellucci, 49 anni, modello di bellezza per il 25% delle donne, seguita da Claudia Schiffer, 43 anni (8%), Carla Bruni 46 anni (7,7%) e Carolina di Monaco 57 anni (6,5%).
A me gli occhi
Uno sguardo ‘giovane’ è la somma di piccoli dettagli. Che, se mantenuti ‘freschi’ e in armonia tra loro, conferiscono un aspetto giovanile all’intero viso. Nel contorno degli occhi, però, si concentrano una serie di fattori che ne accelerano l’invecchiamento: perdita di elasticità cutanea, dinamica della mimica facciale, ridistribuzione dei volumi e riassorbimento osseo.
La metodica più nuova e promettente si chiama Easy Eye. Si basa sulla scelta di materiali e tecniche iniettive adatte a ringiovanire in modo mirato i dettagli che determinano la giovinezza dello sguardo: il solco lacrimale, il solco palpebro malare (la parte più esterna del solco lacrimale) e la zona orbitale laterale.
Il protocollo Easy Eye prevede l’utilizzo di Emervel, un filler ultra-morbido che si integra perfettamente dove la pelle è più sottile e delicata, come nei vari distretti della zona occhi.
Il solco lacrimale, l’area del corpo dove la cute è più sottile (meno di 1 millimetro di spessore), è anche la zona in cui il processo d’invecchiamento diventa più evidente. Per ripristinare e riposizionare i volumi dell’area palpebrale inferiore, sollevare il tessuto, riducendo l’area d’ombra che accentua le occhiaie, si utilizza Emervel Deep.
Il solco palpebro-malare è una zona strategica per l’armonia dell’intera zona periorbitaria, a patto che si mantenga la delicata continuità tra palpebra inferiore e guancia. Qui non è necessario un deciso effetto di sollevamento, quanto un effetto di ‘distensione’ del tessuto e riduzione della zona d’ombra che evidenziale occhiaie. In questo caso è ideale Emervel Classic.
Infine nella zona orbitale laterale, dove più si concentrano le rughe fini e il cedimento cutaneo, serve distendere la microrugosità, ricreando turgore e una leggera rotondità. Per questo obiettivo il filler più adatto è il più soffice della gamma, Emervel Touch.
Smart –Click. E tutto diventa più facile.
Tra le novità presentate al congresso, anche un inedita siringa, particolarmente ergonomica, leggera e maneggevole.
Le iniezioni di filler a base di acido ialuronico Nasha per la correzione di rughe e solchi necessitano un impianto nel derma profondo, con diverse tecniche d’impianto, da quella a microgocce a quella seriale retrograda. Ma non è sempre facile controllare l’idonea quantità di prodotto da iniettare.
“Il sistema ‘smart click’ – spiega Magda Belmontesi, dermatologa – può essere selezionato alla base dell’impugnatura della siringa, permettendo, con un semplice ‘click’, d’inserire un controllo di estrusione di prodotto per ogni iniezione. È particolarmente utile nell’utilizzo degli Skinboosters, dove l’esatto e sempre uguale quantitativo di gel Nasha inettato nel derma profondo permette di creare un uniforme supporto di acido ialuronico stabilizzato che, convertendosi in un’idratazione profonda dermica, ringiovanisce la texture della pelle”.
Resveratrolo: doppio scudo per la pelle
Un’altra importante acquisizione riguarda l’effetto benefico del resveratrolo contro l’invecchiamento della pelle. Che, come ormai sappiamo, è dovuto a un aumento della produzione in situ di radicali liberi (ROS), che derivano anche da un disturbo della funzione dei mitocondri. Ciò è causato dallo stress acuto, come ad esempio nei processi infiammatori (cronoaging), sia da diversi insulti ambientali, tra cui la radiazione solare (fotoaging) e l’inquinamento ambientale. Parallelamente all’aumento dei radicali liberi si assiste a una diminuzione delle degli antiossidanti naturali, quindi a un indebolimento dei meccanismi di difesa.
“Cruciale è il ruolo dei mitocondri, responsabili della generazione di energia cellulare (ATP), un processo che genera come sottoprodotti specie reattive dell’ossigeno. Ma queste ‘centrali energetiche’ hanno anche una costituzione fragile, perché il DNA mitocondriale è particolarmente vulnerabile all’attacco dei radicali, a causa della sua vicinanza con la produzione di ROS, la mancanza di protezione e la riparazione relativamente lenta”, spiega Belmontesi.
La buona notizia, dicevamo, arriva dall’utilizzo topico del resveratrolo. “Il polifenolo promuove la biogenesi mitocondriale e al contempo riduce la produzione di radicali liberi nei mitocondri. E se quello assunto per via orale, attraverso integratori alimentari, giunge solo in piccola quantità in un organo esteso come la pelle, si può ovviare con sieri che ne contengono una concentrazione elevata”.
“Lavorando attraverso molteplici vie, l’antiossidante è in grado di prevenire e migliorare i segni dell’invecchiamento della pelle”, chiosa Belmontesi.