Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

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Abbronzate e protette

Un colorito dorato è un tipico desiderio estivo. Ma c’è anche chi non ama il sole e pensa a come proteggere la pelle, non solo dalle scottature ma dai più insidiosi effetti degli UVA, quelli a carico del derma. È l’elastosi solare che intacca le fibre di sostegno della cute, facendola apparire in superficie rugosa e grinzosa.

“L’abbronzatura è un meccanismo di difesa della pelle. Ciononostante, al sole rischia d’invecchiare e disidratarsi. Da questo punto di vista una corretta alimentazione gioca un ruolo importante. Una abbronzatura sana è favorita da micronutrienti e soprattutto da una buona idratazione”, afferma Magda Belmontesi, dermatologa.

“L’acqua è particolarmente necessaria nei tessuti con alta attività metabolica: come sicuramente la pelle, che ne contiene il 70%, ma anche il cervello, che ne è costituito per l’85%. Diversi studi hanno dimostrato come l’insufficiente idratazione incida negativamente non soltanto sulle prestazione fisiche, ma anche su quelle cerebrali. Una moderata disidratazione porta a stanchezza e riduzione di concentrazione, oltre che mal di testa e rallentamento nell’esecuzione di compiti semplici”.

Fai il pieno con l’anguria
E se per un individuo sedentario possono bastare da 1,2 a 2,5 litri d’acqua al giorno, quando si fa sport e in estate i consumi possono anche raddoppiare. Uno dei frutti più adatti per combattere la disidratazione è l’anguria, che contiene più del 90% d’acqua, utile per prevenire cellulite, ritenzione idrica e persino crampi. L’anguria infatti è ricca di sali minerali, in particolare potassio, ma anche magnesio, fosforo e ferro. Il potassio previene l’insorgenza di crampi alle gambe e aiuta a bilanciare il sodio presente nelle cellule, contrastando pertanto ritenzione idrica e cellulite. 

Vitamina A e carotenoidi
Si trova preformata negli alimenti oppure nei suoi stati precursori, sotto forma di provitamina A, carotenoidi come il beta-carotene poi trasformati in vitamina A dall’organismo.

La vitamina A, contenuta in alimenti di origine animale, tra cui latte e formaggi, protegge pelle e mucose dall’invecchiamento.
I carotenoidi, antiossidanti
presenti in verdure e frutti come albicocche, anguria, carote, cavolo, melone, peperoni rossi, pomodori, zucca, sono sempre stati considerati intensificatori dell’abbronzatura. In realtà, il grado di abbronzatura dipende dalla concentrazione di melanina, il pigmento che conferisce colore alla pelle. Assunti in grandi quantità, conferiscono alla pelle un caratteristico colore dorato, in quanto si depositano nel tessuto adiposo e nella cute. E, sovrapponendosi alla melanina, intensificano il colore dell’abbronzatura.

Un’integrazione a base di beta-carotene è consigliata soprattutto a chi ha la pelle molto chiara, in associazione a filtri ad ampio spettro, per diminuire le reazioni di fotosensibilità nei confronti della luce solare.
Tuttavia non fornisce alcuna protezione nei confronti delle radiazioni solari, per cui i filtri solari vanno sempre utilizzati. L’assunzione di una quantità eccessiva di beta-carotene può far comparire una colorazione giallastra, soprattutto nei palmi di mani e piedi, chiamata carotenodermia. Un inestetismo che per fortuna si attenua e scompare riducendo o sospendendo l’assunzione.
Inoltre, secondo studi recenti, assumere da 20 milligrammi di betacarotene in su al giorno potrebbe incrementare il rischio di tumore al polmone nei soggetti fumatori.

Vitamina C e zinco
La vitamina C è presente in agrumi, fragole, kiwi, lamponi, mango, papaia, ribes nero, broccoli, cavoli, spinaci. Partecipa alla formazione del collagene, che conferisce sostegno alla pelle, e svolge un ruolo antiossidante, combattendo la formazione dei radicali liberi. Come lo zinco, importante antiossidante e coinvolto nella costituzione del collagene. Si trova in tutti i cereali, i legumi, la frutta oleosa e il pesce, soprattutto acciughe, polipo, seppie, ostriche.

Vitamina E e selenio
La vitamina E è un antiossidante che si trova negli oli vegetali, come girasole, mais, oliva, come pure in avocado, mandorle, noci, pistacchi. Il selenio invece agisce in sinergia con la vitamina E, in quanto è un oligoelemento indispensabile per la formazione del glutatione-perossidasi, enzima ad azione antiossidante. Lo troviamo in aglio, broccoli, cetrioli, cereali integrali, cipolle, funghi, sedano. Poi pure in fonti animali, tra cui tuorlo d’uovo, pollo, frutti di mare, sardine, tonno.

Centrifuga o frullatore?
Come assicurarsi una buona protezione e al contempo  un’abbronzatura perfetta? Oltre ad acqua abbondante e a una dieta varia, serve assumere cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, anche sotto forma di centrifugati e frullati. Ovviamente è più sano bere una centrifuga o un frullato che una bibita dolce, purché però non diventi l’unico modo per consumare frutti e verdure.

Meglio quindi un frullato o un centrifugato, ma ancora meglio un frutto o una verdura. Consumarli è altresì importante per la masticazione, che aiuta a mantenere la dentatura a posto, per la funzione digestiva e il senso di sazietà.

Ma tra le due metodiche culinarie, qual è la migliore da un punto di vista nutrizionale? Difficile a dirsi, dipende da ciò che si vuole ottenere. Il frullatore trita gli alimenti con lame, trasformandoli in composti omogenei, mentre la centrifuga, separa le parti liquide, il succo, da quelle solide, le fibre. Solitamente si usano i frullati per triturare alimenti succosi come la frutta e si preferisce la centrifuga per estrarre il succo di alimenti fibrosi come la verdura.

Il frullatore, però, per rendere il composto omogeneo raggiunge temperature vicine ai 50°C, eliminando così gran parte degli enzimi vivi e della vitamina C. Nel succo di una centrifuga passano invece intatte vitamine e sali minerali, ma non le fibre alimentari, di cui le linee guida dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), pur non indicando una precisa dose giornaliera raccomandabile, sottolineano l’importanza di un’assunzione regolare.

In ogni caso è buona regola consumare centrifughe e frullati appena prodotti dato che, con il passare del tempo, si disperde il contenuto di vitamine e si riducono gli enzimi attivi.