Anno nuovo, volto nuovo. Non diverso da quello che hai, semplicemente più riposato e fresco. È tutto ciò che la maggior parte dei pazienti che si rivolgono a un medico estetico o dermatologo desidera.
“Durante la visita – spiega Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano – per il medico è importante capire caratteristiche e bisogni della pelle, stabilire priorità e individuare le aspettative realisticamente soddisfabili. L’obiettivo è condividere un programma di trattamento che coniughi priorità e desideri”.
Cosa chiedono oggi le pazienti mature? “Miglioramento della texture cutanea del volto, idratazione, tono, elasticità, luminosità. Moderata correzione dei volumi, lieve modellamento del contorno labbra, miglioramento della lassità del collo, dello scheletrimento delle mani. Infine, riduzione delle teleangectasie (capillari rotti) e delle macchie solari. Soprattutto chiedono un risultato naturale, senza un eccessivo aumento volumetrico”.
Come si crea la personalizzazione del risultato? “Innanzitutto, serve una valutazione complessiva del volto, non solo un focus su singole aree. Poi è importante considerare l’aspetto emozionale che comunica la paziente: appare stanca, triste o arrabbiata? Infine, è importante armonizzare l’immagine del viso con quella di altre parti del corpo, come collo, décolleté, mani”.
In cosa consiste l’approccio globale? “In sintesi, ci si focalizza sulla qualità della pelle e sul profilo del volto, proponendo anche trattamenti combinati e mirati a raggiungere i traguardi desiderati. A livello qualitativo considero texture e luminosità dell’incarnato, poi tono, elasticità e compattezza, infine pigmentazione, quindi uniformità del colorito e presenza di discromie”.
Come tratta la texture cutanea? “Restylane Skinboosters rappresentano la ‘Skin Therapy’ dai risultati scientificamente provati. Gli effetti clinici documentati in pazienti di età tra i 20 e i 65 anni riportano che migliora l’elasticità cutanea, riduce la rugosità superficiale, ottimizza idratazione e compattezza cutanea. I gel Nasha di acido ialuronico hanno una documentata capacità di indurre la sintesi di nuovo collagene, grazie allo ‘stretching’ meccanico dei fibroblasti, e ripristinare la matrice dermica”.
D’altronde, con l’aumento del numero di prodotti iniettabili a disposizione, sono sempre più necessarie prove scientifiche a sostegno delle prestazioni. Una ricerca pubblicata su Aesthetic Surgery Journal nel gennaio del 2020 rivela che degli oltre 150 filler di acido ialuronico oggi sul mercato, sono 2 i più utilizzati. Restylane di Galderma è stato il primo acido ialuronico a ottenere l’approvazione della FDA nel lontano 2003. Ricerche sempre più sofisticate rivelano come le caratteristiche biofisiche di diversi prodotti influenzino le loro prestazioni biomeccaniche.
Ad esempio, nel risultato finale, in cosa differiscono i filler Restylane con tecnologia Nasha (Non-Animal Stabilized Hyaluronic Acid) e Obt (Optimal balance Technology)? Risponde Belmontesi: “La tecnologia Obt è basata sul bilanciamento della densità del gel, rispetto a una concentrazione costante di acido ialuronico. È stata studiata per ridare armonia alla parte mediana del volto, per trattare aree dinamiche che richiedono un supporto del tessuto seguendo le espressioni del volto, come ad esempio le labbra o le linee della marionetta (pieghe tra gli angoli della bocca e il mento). I gel Nasha sono stati ideati per la definizione e la proiezione, ad esempio per valorizzare l’area zigomatica, riempire rughe e pieghe del viso oppure nelle zone in cui è richiesta una particolare precisione, come su naso, mento e profilo mandibolare”.
Ma c’è di più. Lo studio pubblicato su Aesthetic Surgery Journal mette al centro le diverse tipologie cutanee. L’invecchiamento della pelle sottile compromette proiezione e volume: per correggere queste carenze gli esperti consigliano volumi maggiori di un prodotto morbido. Al contrario, l’aging di una cute spessa può mantenere il volume, perdendo di struttura e proiezione: in questi casi è preferibile una piccola quantità di prodotto più consistente.
Cosa cambia? Il focus di partenza: è il prodotto che si adatta al paziente e ai diversi tipi di pelle. Secondo i professionisti che hanno stilato lo studio, la scelta del prodotto dovrebbe dipendere da fattori come grado di correzione richiesto nell’area anatomica da valutare, qualità della pelle e densità del tessuto connettivo.
Conferma Belmontesi. “Ad esempio, Restylane Lyft con tecnologia Nasha è preferibile in caso di pelle spessa, in cui un gel più consistente offre una capacità liftante pronunciata, un migliore supporto per il contouring e la definizione del volto, oltre che un’integrazione dell’idratazione duratura. Invece su pelli più sottili meglio utilizzare un gel più morbido. Perfetto Restylane Volume, che usa la tecnologia Obt che, permettendo di seguire al meglio le espressioni, consente di ottenere un miglioramento naturale dell’armonia del viso”.
Infine, la personalizzazione passa anche dalla sapiente combinazione di vati trattamenti. “Esattamente. Si possono abbinare filler e tossina botulinica. Ad esempio, in un paio di mesi, ogni 15 giorni, si possono fare 3 sessioni con Nasha Skinboosters per la qualità della pelle, seguite da un trattamento con botulino e da un filler per trattare rughe dinamiche e perdita di volumi. Ancora, con 4 mesi a disposizione, è possibile abbinare due sedute con peeling soft e una con peeling medi (Tca al 35%), seguite dopo 20 giorni da 3 trattamenti con Nasha Skinboosters. In questo modo il peeling migliora la qualità della pelle, mentre la ‘biostimolazione’ con Skinbooster idrata e dona compattezza”.