Allergie dei bimbi: che fare?
Cosa potrebbe celarsi dietro una pelle irritata, un foruncolino o un fastidioso prurito? In pratica, cosa pensare: allergia o atopia? I sintomi sono gli stessi, ma la causa è differente, in quanto l’allergia è una reazione della pelle determinata dal contatto con una specifica sostanza, mentre l’atopia attiene a un’iperattività cutanea a stimoli esterni.
L’esperto risponde
Come ci si accorge di una dermatite atopica? “La tipica manifestazione è l’eczema, che nel lattante interessa il viso, verso il primo anno di età concerne soprattutto pieghe di braccia e delle gambe, per poi comparire, dal secondo anno in su, intorno alla bocca e sulle palpebre” risponde Magda Belmontesi, dermatologa. “Si tratta di un’infiammazione cutanea che inizia con una fase eritematosa, ossia di arrossamento, prosegue con la formazione di piccole vescicole, che poi si trasformano in croste, soprattutto se il bambino si gratta. Alla fine si arriva a una fase d’intensa secchezza e desquamazione cutanea. Il tutto, accompagnato da prurito, dura circa 2-3 settimane, con fasi che possono ciclicamente ripresentarsi”.
Come prevenire le reazioni atopiche?
Se i test rilevano un’allergia da contatto, la principale forma di prevenzione è evitare il più possibile il contatto con l’allergene, ossia la sostanza sensibilizzante.
Nei casi d’iper-reattività cutanea, invece, ci si può cautelare con alcune semplici prassi.
 Innanzitutto ridurre la polvere, soprattutto nella cameretta dove il bambino trascorre la maggior parte del tempo.
 Poi evitare indumenti con fibre sintetiche a diretto contatto con la pelle, privilegiando ad esempio il cotone rasato.
 Per la pulizia quotidiana adoperare detergenti oleosi, che preservano il film lipidico della barriera cutanea.
 In piscina sì, ma con cautela. L’acqua clorata può causare sensazione di bruciore e irritazione su una pelle ipersensibile. Nel caso, risciacquarla subito appena usciti dalla vasca, applicando subito dopo una crema idratante e lenitiva.
 Il sole è un toccasana, purché preso con giudizio. I raggi solari, se presi nel modo corretto, hanno un’azione benefica, in quanto poiché agiscono sulle cellule di Langerhans, quelle con funzione di sorveglianza immunitaria, riducendo quindi le reazioni di tipo allergico. Ovviamente, i bambini molto piccoli non possono essere esposti alla luce diretta del sole, ma a quella riflessa sì, quindi sotto un ombrellone, oppure nelle prime ore del mattino.