Botulino: cosa è utile sapere, parte prima
Il trattamento con la tossina botulinica ha indubbiamente rivoluzionato il panorama dei trattamenti estetici contro le rughe d’espressione, quelle cioè causate dalla contrazione dei muscoli mimici. Molto si è detto, e molto però c’è ancora da dire, sul trattamento.
Lo scorso 11 settembre la FDA (Food and Drug Admistration), l’ente americano per la regolamentazione dei farmaci, approva l’uso del Botox Cocmetic per le rughe perioculari, dopo l’approvazione nel 2002 sull’utilizzo del botulino per le rughe glabellari, quelle verticali tra le sopracciglia.
La sicurezza e l’efficacia del trattamento sono stati testati da due studi di Allergan, il produttore del Botox e del Botox Cosmetics (i preparati a base di tossina botulinica rispettivamente per uso terapeutico ed estetico), che hanno convolto 833 partecipanti adulti, i quali hanno ricevuto in modo casuale Botox o placebo (soluzione inerte).
Sulla pagina del sito dell’FDA, che da notizia dell’approvazione, si legge: “Botox e Botox Cosmetic hanno un ‘boxed warning’, indicante che gli effetti della tossina botulinica possono diffondersi dall’area di iniezione ad altre aree del corpo, causando sintomi simili a quelli del botulismo. Quei sintomi includono difficoltà di deglutizione e respirazione che possono essere pericolose per la vita. Non c’è stato un grave caso confermato di diffusione della tossina quando Botox o Botox Cosmetic sono stati utilizzati alla dose raccomandata per le indicazioni approvate”.
Tuttavia l’FDA precisa che la reazione avversa più comune, associata con l’uso di Botox Cosmetic per il trattamento delle linee intorno agli occhi, è l’edema palpebrale, condizione in cui le palpebre si gonfiano di liquidi.
Quindi il trattamento è sicuro o no? Quando si tratta di farmaci, le incertezze ci sono sempre. Non è un caso che, per favorire la divulgazione delle conoscenze sulla tossina botulinica ad uso estetico, sia nata l’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino (AITEB).
Di questo ne abbiamo già parlato. In questo servizio invece approfondiamo uno dei temi che più preoccupa chi intende sperimentare il botulino: le cosiddette reazioni avverse.
Come avvertono i medici AITEB sul sito (www.aiteb.it) “Il trattamento con la tossina botulinica è un’arte che si apprende con il tempo e non una procedura standardizzabile e similmente ripetitiva in tutte le persone”. Che, tra l’altro, sono diverse, sia nel tipo di pelle che nella funzionalità muscolare.
In più, specificano i medici, dato che “la medicina non è una scienza esatta, non si può stabilire a priori l’entità del miglioramento così come la sua durata, che mediamente si attesta sui 4-6-mesi, ma è soggetta a fattori costituzionali e ambientali oltre che medici e farmacologici”.
Vediamo quindi quali possono essere gli inconvenienti del botulino, dovuti alla pratica medica o all’azione del farmaco, mentre in un prossimo servizio approfondiremo gli aspetti pratici, ossia come documentarsi e cosa chiedere al medico prima d’intraprendere un trattamento.
Inconvenienti
Riduzione della mimica facciale Il trattamento estetico con il botulino provoca, nelle zone in cui agisce la tossina, una riduzione dell’espressività mimica. È un aspetto di cui tener conto, soprattutto per le persone che traggono beneficio dalle espressioni facciali, come ad esempio gli attori.
Assenza di risultati È stato dimostrato che una ridotta percentuale di persone non risponde al trattamento, perché portatrice di anticorpi anti-botulino, che neutralizzano l’azione del farmaco. In questi casi il rilassamento dei muscoli trattati non si verifica. Come peraltro accade con persone trattate a lungo nel tempo. In questi casi, solitamente pazienti trattati con alte dosi di botulino per patologie importanti, l’effetto desiderato non si manifesta più. In entrambe le situazioni, di norma, la perdita di efficacia del farmaco non è accompagnata da altri disturbi.
Effetti indesiderati e inestetici
Secondo i medici AIAB le complicazioni (solitamente locali) della tossina sono sostanzialmente dovute alla procedura iniettiva (quindi alla puntura con l’ago) o all’effetto del farmaco.
Risultati dovuti all’iniezione Un ago che punge la pelle, seppure sottile, produce inevitabilmente qualche disturbo, peraltro lieve, reversibile e soggettivo. Come il dolore e il prurito al momento dell’iniezione, ma anche una certa dolorabilità o fastidio (talora formicolio o bruciore), che si possono avvertire subito dopo e per qualche giorno, nel caso la punta dell’ago abbia “urtato” qualche piccolo nervo. Se invece si punge un vaso sanguigno, si hanno dei piccoli travasi di sangue che provocano micro-ecchimosi.
Anche gli arrossamenti sono soggettivi, a seconda della sensibilità della pelle, mentre la comparsa di un pomfo è causato dall’azione dell’ago, ma soprattutto alla quantità di farmaco iniettato, che di norma scopare in un intervallo di tempo tra trenta minuti e due ore.
Complicanze legate al farmaco Vale sempre la pena ricordare che nessuna sostanza attiva, quindi nessun farmaco, è scevra da effetti collaterali. Le complicazioni legate all’impiego della tossina botulinica in campo estetico, incidono essenzialmente sul fronte estetico e funzionale. E sono generalmente rare e sempre reversibili in qualche settimana, sempre secondo gli esperti AITEB.
Si possono presentare complicanze di tipo allergico, legate quasi esclusivamente alla presenza di albumina nel preparato, presente nei vari farmaci in commercio, in quanto i casi di allergia ai farmaci con tossina botulinica sono piuttosto rari. È importante riferire al medico, prima del trattamento, un’eventuale allergia all’albumina.
Invece gli effetti collaterali dovuti al farmaco sono causati, di norma, da un’azione del preparato su un muscolo adiacente, da dosaggi elevati, oppure da difficoltà tecniche nell’infiltrazione del botulino.