IL FILM IDROLIPIDICO
La prima barriera opposta dalla pelle agli attacchi esterni è costituita dal film idrolipidico e dallo strato corneo, quella parte dell’epidermide formata dalle cellule che hanno finito il loro ciclo vitale, ma non hanno per questo cessato di essere
utilizzate. Ed è proprio lo strato corneo, infatti, a lavorare per mantenere integro e stabile il normale livello di idratazione della pelle anche negli strati più profondi. Le cellule epidermiche diventano così una sorta di laboratorio in cui si
producono aminoacidi e zuccheri (tutte sostanze prodotte dalla degradazione naturale della cute stessa) che vanno a miscelarsi a sali minerali, acido lattico e urea prodotti specificatamente dalla sudorazione. Viene creato così il fattore di idratazione naturale della pelle (il cosiddetto NMF), una specie di “crema di bellezza” che permane sulla
superficie della nostra cute per una miglior protezione.
Il fattore di idratazione naturale ha capacità di richiamare acqua e di mantenerne costante il livello. La permanenza del NMF sulla pelle è favorita dalla produzione di grasso – cioè di sostanze lipidiche – da parte delle ghiandole sebacee. Ma è proprio questo processo naturale che freddo, vento e condizioni climatiche avverse diminuiscono. Con l’azione sinergica di questi fattori il quoziente di idratazione naturale cutaneo subisce, infatti, un generale impoverimento,
ed espone la pelle all’azione negativa del clima e delle basse temperature. Con il freddo, poi, il nostro organismo è costretto ad abbassare in modo brusco la temperatura corporea con un conseguente aumento dell’ evaporazione dell’ acqua presente sulla superficie cutanea. La prima conseguenza di questo processo è la disidratazione. E, se la
percentuale di acqua dello strato corneo scende sotto i livelli di guardia (il 10%) la cute inizia a ” tirare” e diventa ruvida e screpolata.
GLI ALTRI FATTORI DI RISCHIO
Che le basse temperature provochino anche un aumento dello smog e, più in generale, dell’ inquinamento atmosferico, è ormai un dato di fatto. E’ bene sapere, però, che in questi casi anche la pelle ne risente e, forse più che altre parti del nostro corpo, è vittima di un binomio pericoloso: quello formato dall’ inquinamento e dai raggi solari. Smog e polveri atmosferiche, infatti, aumentano la produzione dei radicali
liberi, le sostanze prodotte dall’ organismo che causano e accelerano i processi connessi all’ invecchiamento. A ciò si associa la presenza nell’ atmosfera dei raggi UVA, principali artefici del cosiddetto photoaging, cioè il “fotodanneggiamento” cutaneo. I raggi di questo tipo penetrano negli strati profondi del derma dove aggrediscono direttamente quelli che sono i pilastri di sostegno della nostra cute: il collagene e l’ elastina, le due sostanze che assicurano elasticità e turgore agli strati cutanei. Ed è proprio in inverno, e con l’atmosfera inquinata delle grandi città, che i raggi Uva, complici smog e polveri, esplicano al meglio la loro azione. E
la nostra pelle, esposta senza protezione adeguata, può essere la prima vittima della loro azione combinata.
IL FREDDO E L’ ETA’¹
* dai venti ai trent’ anni
L’IMPORTANTE E’ IDRATARE
La pelle giovane in inverno ha bisogno di un surplus di nutrimento. E lo ha qualunque sia la sua tipologia: tendenzialmente mista, grassa, secca o sensibile. Naturalmente il prodotto va scelto in base al tipo di epidermide, ma c’ è una regola di base: non va mai dimenticato. Al mattino, quindi, dopo la pulizia del viso, si proceda all’ applicazione dell’ idratante e poi al trucco. Alla sera, poi, mai scordare una crema da notte nutriente e restitutiva, perfetta per dare alla pelle quel tocco di idratazione in più che i rigori del freddo possono averle sottratto. Un altro pericolo da non sottovalutare è, con il freddo, un certo ingrigimento dell’ incarnato. La cute si presenta spenta, poco vitale, opaca. Tutta colpa della scarsa ossigenazione dei livelli più superficiali del derma, resi pigri dalle basse temperature. Un buon rimedio, in questo caso,
può essere un accorgimento tutto naturale. Al mattino, al momento di lavarsi il viso, prendete l’abitudine di passare sul volto una spugnetta inumidita con un po’ di tonico o una spazzola in sete naturali morbide. Aiuterà a ripristinare la corretta circolazione del sangue e vi darà immediatamente
un’aria fresca e salutare. Dal punto di vista della formulazione dell’ idratante la moderna scienza cosmetica offre moltissimo. In primo piano due sostanze ormai fondamentali: il collagene e l’ elastina. Sono entrambe le
basi dell’ elasticità e del turgore cutaneo e mai come in inverno la pelle sente il bisogno di un loro apporto anche dal punto di vista cosmetico. Non dimentichiamo, poi, l’ acido ialuronico, una componente di gel che ha virtù “cementanti”. Vale a dire che aiuta le strutture di sostegno cutanee a mantenersi integre, idratate e in ottima forma. Perfetto anche e soprattutto alle soglie dei trent’ anni quando anche la cute più giovane necessita di …una marcia in più.
* dai trenta ai quarantacinque
PERICOLO ARROSSAMENTI
La pelle, con l’avanzare dell’ età, si impoverisce gradualmente e va a perdere il suo contenuto ottimale di lipidi e sostanze grasse prodotte dalle ghiandole sebacee. Con le basse temperature ciò si accentua ed è utile compensare il disagio con cosmetici specifici ricchi di sostanze reidratanti.
Si tratta di componenti come gli aminoacidi (molecole fondamentali delle strutture viventi e costituenti delle proteine) o le ceramidi, molecole di natura glicolipidica (composte cioè da zuccheri e grassi) che salvaguardano
la capacità di coesione fra le cellule della struttura cutanea.
Il progressivo assottigliamento della pelle causato dall’ età può provocare, inoltre, con le basse temperature, arrossamenti e disturbi cutanei come la couperose. In quest’ ottica sono importantissimi proprio i prodotti anti-couperose che leniscono la cute arrossata e irritata, restituendole
vigore e vitalità. Sono spesso costituiti, oltre che da vitamine come la E e la F, anche da componenti naturali come la silimarina, l’ hamamelis e gli estratti di mirtillo che agiscono direttamente sulla funzionalità capillare e sulla microcircolazione cutanea. In ultimo, attente alla luce. I danni del photoaging cominciano proprio a questa età, ma si evidenzieranno solo più tardi, dopo i quaranta. Mai
tralasciare perciò anche in inverno il filtro anti UVA nelle creme di base e negli idratanti.
* dai quarantacinque in su
LE CREME EFFETTO “FILLER LIKE” ²
La pelle già segnata e impoverita degli “anta” va protetta al freddo con un¹azione mirata e decisa. Perfetti, allora, i prodotti a “effetto filler” che distendono i lineamenti, apportando sostanze nutritive ed elasticizzanti, e aiutano a stimolare l epidermide e a renderla più giovane e vitale. Molto usati, attualmente, i precursori dell’acido ialuronico e le sostanze che contrastano l’azione della ialuronidasi, l’enzima della nostra pelle che “consuma” a livello dermico l’acido ialuronico Il freddo, poi, può rendere più evidenti segni d’ espressione, residui di acne o cicatrici, macchie scure. Il fenomeno è dovuto proprio all’accentuarsi della secchezza cutanea e a una diminuita idratazione. In questi casi si può ricorrere a sostanze schiarenti come l’acido cogico, fitico e la vitamina C da applicare direttamente sulla zona interessata.