Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

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Gioca d’anticipo: prepara la pelle al freddo

Gioca d’anticipo: prepara la pelle al freddo
Freddo e inquinamento sono nemici giurati della pelle. Le temperature rigide, infatti, riducono e degradano la barriera cutanea, soprattutto quella del viso, in cui la pelle è più sottile. La disidratazione che si crea, incrementata dall’aria secca e dal calore degli ambienti riscaldati, determina l’accensione di fenomeni infiammatori. Il freddo genera vasocostrizione. Affluendo meno sangue alle ghiandole sebacee, viene prodotto meno sebo e con esso si perde maggiormente l’NMF, ovvero il “fattore d’idratazione naturale” della pelle: un insieme di aminoacidi e zuccheri, che si sommano a sali minerali, acido lattico e urea, in grado di trattenere l’acqua nel corneo.
Il secondo problema concerne l’inquinamento: le polveri che si depositano sul viso irritano lo strato superficiale della pelle e, a loro volta, alimentano i processi infiammatori. Senza contare l’azione dei raggi UV che, anche d’inverno, esplicano la propria azione a livello cutaneo, aumentando la produzione di radicali liberi. Per ovviare a queste condizioni, serve innanzitutto agire su due fronti: detersione e idratazione. Prima di tutto è fondamentale detergere la cute con un prodotto delicato, ossia con acidi grassi emollienti che detergono per affinità e acqua termale lenitiva. Di giorno, è utile applicare un siero con vitamine (soprattutto A, C, E) eudermiche e antiossidanti, abbinato a una crema idratante dotata di filtri anti-UV. Di sera, poi, è importante scegliere una crema nutriente in base alla tipologia di pelle.
Attenzione anche alle zone più esposte e delicate, come le labbra, per le quali sono ideali burro di cacao e vitamina E, e le mani, da nutrire con sostanze ammorbidenti come l’olio di jojoba, di mandorle e l’allantoina. Infine è importante inserire nella dieta un ottimale apporto di vitamine e sali minerali, introducendo frutta e verdura di stagione. Ottimi anche il pomodoro, l’uva e la mela, rispettivamente ricchi di licopene, resveratrolo e floretina, potenti antiossidanti naturali.

Il parere dell’esperto
Le caratteristiche anatomiche del labbro sono differenti da quelle della pelle, in quanto la mucosa labiale non ha strato corneo né ghiandole sebacee. “Meno protetta dagli agenti esterni, come sole, salsedine, cloro, vento, sbalzi temperatura, aria climatizzata, è più facile che si disidrati. In più, col passare del tempo, perde progressivamente il suo naturale turgore”, spiega Magda Belmontesi, dermatologa. Anche le mani hanno caratteristiche peculiari che le rendono particolarmente vulnerabili in inverno. “Sulla parte superiore ci sono pochi peli, quindi la presenza delle ghiandole sebacee è inferiore rispetto alle altre parti del corpo. Venendo a mancare le sostanze secrete dalle ghiandole sebacee, il mantello acido protettivo delle mani è più vulnerabile che in altre zone. Il film idrolipidico risulta dunque particolarmente sottile e debole. Ciò significa che le mani si seccano rapidamente quando sottoposte a stress. Come l’uso frequente di saponi alcalini che, facendo diminuire il pH epidermico, ossia rendendolo meno acido di quello naturale, aumenta la criticità della condizione cutanea”.

SOS zone sensibili
Creme e burri, per labbra e mani, possono non bastare in caso di cronoaging o condizioni ambientali estreme.
Quando compaiono fini increspature del vermiglio, disidratazione e secchezza, insieme a una superficie avvizzita e finemente rugosa, serve reidratare le mucose, senza (necessariamente) aumentare il volume delle labbra. Per farlo, s’inietta a livello superficiale dell’acido ialuronico, con concentrazioni differenti in base al grado d’invecchiamento labiale, che, per la sua particolare formulazione (NASHA), crea una riserva d’idratazione a lunga durata.
Con il medesimo fine terapeutico si può agire sulla pelle delle mani. In caso di forte disidratazione e secchezza cutanea, si va a biostimolare le pelle con un particolare acido ialuronico estremamente fluido (come Restylane Vital Light), iniettandolo con uno speciale iniettore, dotato di un minuscolo ago, che garantisce un’omogenea e uniforme distribuzione della sostanza.
Se invece l’invecchiamento genetico ha reso più evidenti rughe e tendini, per l’impoverimento del sottile tessuto adiposo della zona, serve intervenire con una sostanza riempitiva più consistente, iniettata con una speciale microcannula a punta smussa, che distribuisce il prodotto in profondità, preservando l’integrità di una pelle sottile come quelle delle mani. L’acido ialuronico, agendo da “impalcatura” degli strati profondi della pelle, solleva i tessuti restituendo loro il turgore della giovinezza.