Insieme per la tossina
Per quanto possa sembrare strano anche una tossina può avere bisogno di amici. Accade per quella botulinica, non tanto circa i suoi utilizzi terapeutici, ad esempio in neurologia per contrastare spasmi muscolari come distonie, spasticità, tremori, quanto per le prassi medico-estetiche, campo in cui l’uso di un farmaco non dovrebbe (mai) ingenerare pericoli per la salute.
E così un pool di medici italiani ha deciso di replicare l’esperienza dei colleghi tedeschi dell’associazione DGBT (Deutsche Gesellschaft für Ästhetische Botulinumtoxin-Therapie), fondata cinque anni orsono, che oggi vanta 847 membri.
Nasce quindi AITEB (Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino), con all’attivo già 70 iscritti, che ha, come missione principale, favorire la divulgazione delle conoscenze sulla tossina botulinica per uso estetico. Ma anche sostenere e incrementare il livello qualitativo e gli standard clinici nell’impiego della tossina, a beneficio ultimo dei pazienti e dei medici stessi.
“La tossina botulinica è un farmaco, un farmaco molto importante, che merita di essere studiato con scientificità come si fa per tutti i farmaci”, sostiene Massimo Signorini, presidente AITEB.
Ma, “essendo un farmaco ha benefici e possibili controindicazioni (peraltro reversibili in pochi mesi)” – fa presente Giuseppe Sito, vice presidente dell’associazione.
Botox delle brame
Secondo i dati dell’American Society of Plastic Surgeons (ASPS), pubblicati lo scorso febbraio, in Usa nel 2012 sono stati 6,1 milioni i trattamenti con la tossinica botulinica, a fronte dei 13 milioni del totale delle procedure medico-estetiche non invasive, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.
Un risultato più incisivo di quello dei dermal filler, con 2 milioni dei trattamenti e un incremento del 5% rispetto al 2011.
Ma ciò che più sorprende è il balzo che la tossina ha fatto in 12 anni negli Stati Uniti, con una crescita del 680% nel 2012 rispetto al 2000.
Anche in Europa, il botulino per uso estetico non se la passa male. Secondo i dati diramati durante l’Imcas (International Master Course on Aging Skin) lo scorso gennaio a Parigi, il trattamento è al rimo posto (per la verità insieme ai filler) in Italia, Paese che precede sul podio Francia e Germania.
E gli italiani come la considerano? In base ai dati comunicati lo scorso aprile dal Collegio Italiano delle Società Scientifiche di Medicina Estetica, è in cima alle preferenze al Nord (26%), tallonata però dai filler (24%), mentre scende al secondo posto (25%) al Sud, preceduta sempre dai filler (30%). Per poi retrocedere al terzo posto (22%) nel Centro Italia, in cui (ancora una volta) i filler (28%) e i trattamenti anti-cellulite (25%) si aggiudicano rispettivamente il primo e il secondo posto.
Un po’ di scienza
Per cercare di dissipare le ombre che da tempo offuscano i fulgidi successi della tossina, l’AITEB chiama in campo Andy Pickett, direttore e fondatore della Toxin Science Limited (Gran Bretagna) e responsabile dello sviluppo dei prodotti Q-MED, divisione di Galderma. Il ricercatore ha lavorato per oltre 30 anni nel settore farmaceutico su una vasta gamma di prodotti biologici. E soprattutto la tossina botulinica per gli ultimi 23.
“L’impiego nella pratica clinica da oltre 20 anni ha permesso di costruire un’enorme banca dati relativa alla sua sicurezza ed efficacia – dichiara Pickett – e le risposte su questi item sono ormai molto chiare”.
Il professore tuttavia avverte: “I principali tipi di botulino a oggi maggiormente utilizzati provengono da Europa e Stati Uniti, ma in altri Paesi, come Corea e Cina, sono disponibili alcuni tipi di tossina non autorizzati in Europa, che arrivano da noi anche attraverso internet. L’esclusivo impiego di prodotti autorizzati e affidabili è la prima garanzia di sicurezza per il paziente”.
Infine precisa: “Le quantità di botulino utilizzate nelle applicazioni estetiche sono di molto inferiori rispetto ai dosaggi in cui questa potente molecola viene usata per la cura. Grande importanza ha comunque la conoscenza dell’anatomia muscolare che rappresenta la chiave per ottenere risultati ottimali”.
E, magari, evitare effetti indesiderati. Scongiurabili con dovute accortezze, cercando risposte esaustive dai medici e seguendo alcune precauzioni pre e post trattamento. Di cui parleremo nei prossimi articoli.