Dopo mesi di battaglia con il coronavirus, oggi sappiamo che il Covid può colpire anche la pelle. Dalle osservazioni di dermatologi e medici è emerso che queste manifestazioni si presentano in modi diversi in pazienti con infezione in corso rispetto a persone asintomatiche. Nei primi si riscontrano rash cutanei, ovvero rossori generalizzati e di varia forma che insorgono generalmente in concomitanza della classica sintomatologia, lo stato simil-influenzale. Invece negli asintomatici si sono osservate lesioni alle estremità di mani e piedi simili ai geloni causati dal freddo, ossia macchie rosse gonfie con sensazione di prurito e bruciore.
In ogni caso, per individuare gli effetti correlati al contagio da coronavirus è sempre necessario affidarsi a un medico specialista.
In questi tempi, in cui le informazioni vengono spesso distorte e moltiplicate, è fondamentale chiedere il supporto di un esperto prima di arrivare a conclusioni affrettate.
Spiega Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano. “Sebbene servano più studi in merito, l’attuale ipotesi sulla genesi di questi particolari segni cutanei stima che siano un effetto indiretto dell’infezione virale, attraverso una reazione immunologica che colpisce selettivamente i piccoli vasi sanguigni della pelle. Il medesimo meccanismo può danneggiare anche le chiome: la circolazione che indebolita dal virus, non riuscendo più a garantire la corretta nutrizione e ossigenazione a livello periferico, indebolirebbe la matrice del capello, favorendo la perdita di capelli localizzata e rendendo la chioma più debole e sfibrata”.
In ogni caso i sintomi per pelle e capelli non sono permanenti.
Come pure passeggero (e per fortuna) è l’inestetismo dovuto dall’uso prolungato della mascherina, per il quale si è già coniato un neologismo: “Maskne”, ossia l’acne da mascherina.
“Soprattutto in caso di pelle grassa, la diminuita ossigenazione e traspirazione delle zone coperte dalla mascherina può ostruire i pori e far aumentare di sebo, condizioni che favoriscono la comparsa di punti neri e brufoletti su contorno labbra, mento e naso. Sotto la mascherina si crea inevitabilmente calore e umidità, l’ambiente ideale per far proliferare i batteri che provocano l’acne”. Tutto ciò a prescindere dal tipo di mascherina utilizzata: mascherine chirurgiche monouso, dispositivi di protezione in individuale (FFP1, FFP2, FFP3), oppure mascherine di tessuto, bandane, sciarpe. In più, le trame ruvide dei dispositivi protettivi possono causare irritazione fisica, mentre i tessuti tendono a provocare secchezza cutanea, mentre residui di detersivi per bucato e ammorbidenti possono infiammare la cute.
Come ovviare? Sicuramente cambiando spesso le mascherine, o comunque lavando ogni giorno quelle in tessuto, evitando di riutilizzare quelle sporche di trucco o ripescate in borsa, in cui erano a contatto con altri oggetti. Poi conta la cura domiciliare, con una detersione accurata, usando prodotti con tensioattivi delicati, che detergono per affinità, e prediligendo quelli a risciacquo.
“Se possibile – continua la dermatologa – sarebbe ideale lavare bene il viso con acqua tiepida e un detergente delicato ogni volta si toglie la mascherina. Per minimizzare la comparsa di papule, pustole e punti neri suggerisco di applicare la sera cosmetici ad azione sebo-regolatrice e antinfiammatoria, applicando 1 o 2 volte alla settimana maschere viso purificanti e opacizzanti su base argillosa (come argilla verde, bentonite, caolino), da stendere anche solo localmente sulle zone interessate dalle eruzioni cutanee, mentre sulle altre parti si può usare un prodotto idratante. È importante, infatti, mantenere sempre la corretta idratazione e il film idrolipidico della pelle, per non disidratare la cute e predisporla alle irritazioni”, chiosa la dottoressa.
Tre prodotti MUST HAVE
Silymarin Cf (Aox) di Skinceuticals è un potente siero con vitamina C formulato specificatamente per pelli grasse e a tendenza acneica. Aiuta a prevenire i danni da radicali liberi, grazie alla concentrazione ottimale (0,5%) di silimarina che previene l’ossidazione lipidica, al 15% di acido l-ascorbico e allo 0,5% di acido ferulico, antiossidante di origine naturale che ottimizza la performance della vitamina C. In più riduce le imperfezioni, in virtù della concentrazione dello 0,5% di acido salicilico, un betaidrossiacido che aiuta a liberare i pori.
Hyalu B5 Ampolle di La Roche Posay è un trattamento urto di 7 giorni, con una formula unica che unisce acido ialuronico puro a triplo peso molecolare, rame blu e vitamina B5 per un effetto anti-rughe immediato. L’acido ialuronico rimpolpa e riempie per un effetto lifting eclatante, la vitamina B5 ripara e lenisce, mentre il rame blu di origine naturale favorisce il recupero della pelle.
La Maschera argilla purificante di Vichy, grazie alla combinazione di argilla, caolino e bentonite, combatte l’eccesso di sebo, le impurità e i pori ostruiti. Immediatamente il viso è morbido e pulito, mentre dopo un mese i pori sono visibilmente ridotti e la pelle è riequilibrata. Senza dimenticare la piacevolezza sensoriale: una texture morbida e facile da applicare, con note legnose, ambrate e di menta.