Cambiano i target e le richieste, ma non l’affluenza. “Anche nel 2022 l’Osservatorio Nazionale in Medicina Estetica redatto dalla nostra Società Scientifica Agorà conferma il trend che da anni coinvolge il settore: le richieste non rallentano, semplicemente mutano, a causa anche dello stato emergenziale che abbiamo vissuto e che ci ha cambiato o quanto meno ha cambiato il nostro modo di ‘guardarci’”, afferma il professor Alberto Massirone – Presidente Agorà.
Non solo: “Tutte le principali richieste si declinano in una ricerca di bellezza che parte dalla ritrovata attenzione alla prevenzione, oltre che dalla scarsa invasività, e che punta dritto al ritrovato miglioramento generale della propria immagine. Ciò è sempre possibile grazie alla grandissima competenza e al costante aggiornamento che il Medico Estetico esegue per assicurare al proprio paziente elevatissimi standard di sicurezza e affidabilità”, precisa Massirone.
Se la ricerca della bellezza e del benessere sono fattori sempre più preponderanti per migliorare la qualità di vita, quanto siamo disposti a investire, annualmente? L’Osservatorio Agorà stima che il range di spesa si aggiri tra i 700 e i 2500 euro per trattamenti viso e corpo.
Quali i trattamenti viso più richiesti dalle donne? In testa ci sono i filler (59%), seguiti da tossina botulinica (44%), rivitalizzazione cutanea (33%), peeling (23%), infine Prp (plasma arricchito di piastrine) e fili di trazione. I maschi, invece, chiedono maggiormente la tossina botulinica (39%), mentre i filler (34%) sono al secondo posto, seguiti da peeling (28%), Prp e fili.
Quali aree si trattano maggiormente con le sostanze riempitive? Zona labiale (49%), area naso-geniena (31%) e zigomatica (29%). Segue l’area del terzo inferiore e bordo mandibolare (22%) e quella perioculare (19%), chiudendo con l’area frontale (17%) e le aree distali, ossia le mani, con un 11%.
La richiesta di trattamenti con tossina botulinica invece interessa le rughe d’espressione (94%), il terzo inferiore del volto (48%), iperidrosi palmare (27%) e ascellare (25%), microbotulino (31%), sorriso gengivale o gummy smile (26%), iperidrosi plantare (21%).
Tra i trattamenti con peeling ci sonoo quelli per l’aging (43%), le macchie (30%) e l’acne (27%). Infine, tra i trattamenti per combattere cellulite e adiposità localizzata troviamo: tecniche per trattare glutei e culotte de cheval (65%), addome (27%), interno coscia (26%), gambe (22%) seguono in percentuali minime sottomento e braccia.
La rivitalizzazione cutanea è richiesta in egual misura dalla fascia d’età 30-40 e 40-60 (43%). Solo il 20% invece nella fascia 18-30 e 60+ si approccia al trattamento.
Tra i trattamenti corpo maggiormente richiesti dalle donne vediamo: mesoterapia (28%), carbossiterapia e laser epilazione a pari merito (25%), trattamenti laser per macchie (21%), trattamenti vascolari (19%), seguono con percentuali minori trattamenti laser per rimozione tatuaggi, cavitazione, criolipolisi, onde d’urto e altri trattamenti elettromedicali.
Le richieste degli uomini, invece, si concentrano soprattutto, come per le donne, su mesoterapia (25%), seguita da laser epilazione (21%), carbossiterapia (19%), laser rimozione tatuaggi (17%) e laser per macchie (13%). Anche in questo caso seguono, in percentuali minori, trattamenti laser per rimozione tatuaggi, cavitazione, criolipolisi, onde d’urto e trattamenti elettromedicali.
Cambia il range d’età se si analizza il trattamento di laser epilazione: nella fascia 18-30 ne fa richiesta il 49% e il 50% nella fascia 30-40. Cala la percentuale nelle fasce d’età successive.
Proprio per la “particolarità” del trattamento, il laser rimozione tatuaggi è richiesto per un 63% dalla fascia 30-40 ma anche tra i giovani il trend del corpo tatuato sembra decrescere con una richiesta del 45% nella fascia 18-30 anni.
Filler, botox, rivitalizzazione. Poi trattamenti contro ‘ciccia’, cellulite, peli superflui. Le tecniche sono sempre più aggiornate e performanti, ma occhio a chi li propone.
Anche l’aspetto etico è un argomento che emerge con forza dall’Osservatorio Agorà: con l’arrivo di Tik Tok, Facebook, Instagram, You Tube si assiste sempre più a una mercificazione eccessiva dell’atto medico fino quasi a sminuirlo.
I social funzionano, a patto di fare informazione scientifica, non vendita di trattamenti. Che devono essere, necessariamente, personalizzati e idonei a raggiungere i risultati attesi, conservando comunque espressività e natural look, quindi valorizzando gli elementi di armonia individuali.
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