Perché le aziende scelgono di produrre una crema in vaso o in tubo? Ci sono differenze o limitazioni dal punto di vista formulativo? Lo chiediamo a Nicola Lionetti, Chimico Cosmetologo presso L. Rigano Industrial Consulting & Research e vice presidente junior della SICC, Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche. “Possono creare delle limitazioni, gli ingredienti e le loro caratteristiche chimico-fisiche, la loro stabilità alla luce e all’ossigeno e, soprattutto, l’imprevedibilità della loro combinazione”.
“Da una parte – continua Lionetti – il vasetto non protegge la superficie del prodotto dalla luce durante l’uso, mentre il tubo lo fa perfettamente. Viceversa, le caratteristiche chimiche dei materiali utilizzati per il vasetto, vetro o plastiche molto resistenti, lo rendono, spesso, più compatibile con il prodotto rispetto al tubo che, in alcuni casi, può deteriorare o farsi deteriorare dal prodotto limitandone la stabilità”.
“Il tubo permette l’utilizzo di una percentuale più bassa di conservanti, in quanto la modalità d’uso limita il rischio di contaminazione batterica”. Per contro, “Una formula con elevata percentuale di filtri solari, sostanze attive sensibili alla luce, non sarà adeguatamente protetta in un vasetto e il rischio che perda la sua efficacia è alta nonostante l’utilizzo di stabilizzanti e antiossidanti”.
“Viceversa è meglio il vaso nei casi in cui la formula possiede una fase lipidica importante o, ancor di più, nel caso di un’emulsione acqua in olio, in cui la fase oleosa, a diretto contatto con il materiale del tubo, può agire come ‘solvente’ della plastica riducendo il suo spessore e danneggiando la sua efficacia protettiva”.
Conta anche il sogno
“Il vasetto è il contenitore che più nobilita il prodotto, conferendogli prestigio, risponde Lionetti. “In una recente ricerca effettuata in Korea, si è constatato che lo stesso prodotto perdeva eleganza se il vasetto di vetro veniva sostituito con un qualsiasi altro contenitore”.
“La sua forma e peso trasmettono una sensazione di sostanza e pienezza tipica di un prodotto molto nutriente e restituivo. In più, il vasetto dà la possibilità di guardare e odorare il prodotto all’apertura. E di prelevarlo con i polpastrelli: un gesto sensuale, di ‘assaggio’ libero (in termini di quantità) del prodotto che, a volte, è quasi più atteso della stessa applicazione. Ecco i motivi che, in genere, portano alla selezione del vasetto per prodotti anti-età o per pelli secche a cui si associano consumatori che dedicano tempo alla cura di sé”.
“A tutto ciò si contrappone quasi specularmente il tubo, simbolo di praticità e semplicità, mentre le aspettative sensoriali sono di un prodotto leggero, fresco e facile da stendere. Per chi lo usa non ha importanza l’aspetto, l’importante è che faccia il suo dovere. Si tratta di caratteristiche lo rendono per lo più idoneo a prodotti per giovani o uomini, oppure, più in generale, a consumatori che hanno meno tempo da dedicare alla cura della propria pelle”.
Consigli per gli acquisti
Non solo. È infatti possibile personalizzare il trattamento, sia che lo si acquisti per sé, sia che lo si regali, mediante uno sticker con lettere per le iniziali da apporre direttamente sul tappo. Che, poi, può essere riutilizzato per i nuovi vasetti.
Vediamo le caratteristiche delle tre creme.
Idealia: trasforma la qualità della pelle rendendola luminosa e uniforme grazie al kombucha, concentrato multi-attivo del tè, in grado di levigare visibilmente le rughe e la grana della pelle, illuminandola.
Liftactiv: trattamento anti-rughe rassodante effetto lifting, con rhamnose al 5%, che aiuta a stimolare l’attività dello strato del derma che ricrea la pelle giovane.
Neovadiol Gf: ideale per trattare la perdita di densità cutanea accentuata dal rallentamento ormonale, in virtù della presenza di Proteic Gf e Pro-xylane, rimodella i volumi del viso per un aspetto visibilmente più giovane.