Tra i 10 più importanti fattori chiave del processo di invecchiamento
assume un ruolo sempre più significativo l`infiammazione. La stessa
rivista internazionale magazine Time ebbe a dedicare a questo problema
una copertina, definendola come “the secret killer”…Infatti alla base di gran parte delle patologie tipiche della nostra epoca c`è l`enorme aumento da un lato dei processi infiammatori, e dall`altro di quelli neurodegenerativi. E` noto come i processi degenerativi causati dalla produzione eccessiva di sostanze
infiammatorie, siano alla base delle patologie cardiocircolatorie, tumorali, osteoarticolari e neurodegenerative.
In tutti questi casi gli acidi grassi Omega-3 hanno dimostrato di poter
svolgere un ruolo terapeutico fondamentale. Anche se tale eccesso di
molecole infiammatorie dipende da numerosi fattori nutrizionali, il
rapporto sbilanciato tra grassi saturi e insaturi da un lato, e quello
ancora più squilibrato tra Omega-6 e Omega-3 all`interno degli
insaturi, gioca un ruolo certamente decisivo.
IL RAPPORTO TRA OMEGA 6 E OMEGA 3
Attualmente il rapporto tra Omega-6 e Omega-3 è assai squilibrato:
negli Stati Unti, secondo i dati della FDA, si parla di un rapporto
medio di 25:1, mentre in Europa siamo intorno ai 17:1.
Anche se le fonti alimentari sono importanti non più del 5% della
quantità ingerita come fonte alimentare può essere effettivamente
assorbita a livello intestinale. Inoltre questa assimilazione è ancora
più carente negli anziani, nei diabetici, negli ipertesi e nelle
persone affette da patologie neurodegenerative.
Proprio per questa ragione è oggi stabilita l`utilità di una
integrazione diretta degli Omega-3 effettivamente biodisponibili,
grazie ai molteplici vantaggi sulla salute e quindi stante la
possibilità di espletare un fattivo ruolo nell`allungamento della
aspettativa di vita.
Si ascrive principalmente al DHA, uno dei due Omega-3, i benefici
terapeutici sulle patologie cardiovascolari. In particolare:
– riduzione dei trigliceridi;
– riduzione dell`aggregazione piastrinica e della viscosità sanguigna;
– inibizione dello sviluppo di placche aterosclerotiche;
– riduzione della fibrillazione ventricolare e delle aritmie.
Non solo. Con l`invecchiamento si assiste a un calo del DHA e, in
parallelo, ad una perdita di funzionalità cerebrale. Ad esempio i
pazienti affetti da morbo di Alzheimer mostrano livelli bassissimi di
DHA nel cervello. Diversi studi hanno dimostrato come l`integrazione con DHA possa apportare un significativo miglioramento delle funzioni cognitive e un
rovesciamento della senescenza neurocerebrale.
Di riflesso l`integrazione con DHA può condurre a benefici significativi
su condizioni quali la depressione, la capacità mnemonica e l`acutezza
mentale, nonché in merito ai processi di degenerazione neurocerebrale.
L`INTEGRAZIONE CON OMEGA
La capacità del DHA, e solo del DHA, di arrestare l`apoptosi (= la
morte) dei fotorecettori retinici è stata provata sia in vitro sia in
vivo. Questo conferma come l`integrazione di DHA possa avere effetti
benefici sia sulla degenerazione maculare legata all`età, sia su
patologie oculari quali la retinite pigmentosa.
Una integrazione con Omega-3 ed in particolare DHA contribuisce a
contrastare lo sviluppo delle cellule cancerogene metastatiche e ad
incrementare i benefici della chemio e radioterapia.
La fonte originaria di EPA e DHA sono le alghe verdi-azzurre contenute
nel plankton e solo perchè si nutrono di tali microalghe i pesci sono
fonti effettive di Omega-3. L`80% del pesce consumato è oramai di
allevamento, per cui il contenuto di Omega-3 è di molto diminuito.
Inoltre un`altra importante fonte di Omega-3, il salmone, presenta
significativi quantitativi di contaminanti, così come emerso in alcuni
studi effettuati nei Paesi Nordeuropei. C`è una differenza radicale tra
salmone selvatico e salmone allevato: il primo nettamente più sano
rispetto al secondo. Per tutte queste ragioni, con il fine di riequilibrare il rapporto tra Omega 3 ed Omega 6, non è più sufficiente puntare sul recupero di un`alimentazione migliore sotto il profilo qualitativo, ma diventa
indispensabile ricorrere ad un`ottimale diretta integrazione con
omega-3, in particolare di fonte algale, particolarmente più ricca in
DHA.