“Cosa può fare un cosmetico davanti ai grandi problemi dell’esistenza?”, è la domanda da cui parte Alberto Massirone, medico estetico e direttore della Scuola Superiore Post-Universitaria di Medicina ad indirizzo Estetico, nel testo Pelle: dalla salute alla bellezza. Guida pratica alla cura dermocosmetica (editore Tecniche Nuove).
Un libro della dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano, e curato da Raimonda Boriani, giornalista, membro dell’Unione Nazionale Medico-Scientifica d’Informazione, scritto navigando a vista durante la pandemia, l’epidemia da Nuovo Coronavirus Covid-19.Da quando l’OMS ha modificato il concetto di salute da ‘assenza di malattia’ a ‘mantenimento nel tempo di una condizione di benessere psico-fisico’, il cosmetico ha assunto un’importanza fondamentale, soprattutto nel campo della prevenzione. “Il cosmetico non interviene direttamente sulle malattie, ma interagisce con i processi fisiologici della pelle, un organo vivo, nonché il più grande ed esteso del nostro organismo, aiutando a mantenerla in buono stato. Non svolge quindi un’azione farmacologica ma aiuta a proteggere e mantenere in buono stato le parti del corpo cui è diretto: in questo senso aiuta a prevenire possibili patologie”, spiega Massirone. “Uno stimato professionista (nonché un amico) che conosco dal 1995, quando arrivò in Italia il peeling all’acido glicolico”, aggiunge la dottoressa Belmontesi. L’incipit della sua storia professionale? La liaison tra arte e scienza. “Guardando alla mia storia personale, direi proprio di no. Il mio passato nella danza e la vita di scienziata sono accomunate dal rigore e dalla passione nella ricerca costante della verità autentica e profonda che sta dietro ogni espressione di bellezza in natura”. “Sono stata ‘chiamata’ naturalmente dall’arte e dalla scienza, dalla danza e dalla dermatologia […] anche grazie ai geni trasmessi da mio padre Fulvio, un artista, e dalla sua opera pittorica: da un lato il colore disperso sulla tela come un’essenza eterea, lirica, dall’altro la linea, tracciata con precisione millimetrica, a creare un reticolato sottilissimo, che parla di interconnessioni, di relazioni fittissime volte alla creazione di un’armonia superiore. È così che vedo la pelle, una grande tela, con il colore della “carne” e con le sue linee in cui leggiamo la nostra storia, fatta da anni di sorrisi, pianti, gioie, tristezze”.“La pelle del volto, in particolare, è il mezzo attraverso cui l’invisibile che è dentro di noi si fa visibile ed entra in sintonia con l’altro. Ora, questo suo essere punto di contatto tra interno ed esterno ben ci fa comprendere come l’integrità cutanea sia fondamentale per generare quel flusso continuo di informazioni fisiologiche ed emotive che sono alla base della nostra vita sociale e quindi della nostra vita tout court”.
Se non ci fosse bisognerebbe inventarla…“Sono fermamente convinta che la dermocosmesi sia realmente un aiuto indispensabile per la salute e la bellezza della pelle, sia in senso correttivo che preventivo”. Fondamentale che “la cura, dalla ‘beauty routine’ quotidiana agli interventi spot o last minute, sia personalizzato in relazione al tipo di pelle e alle singole problematiche, all’età biologica e al periodo dell’anno. Essenziale anche diversificare la cura del mattino da quella della sera, sia in estate che in inverno”.Ma c’è di più. “Dermocosmesi e interventi medico estetici sono sinergici e non alternativi. Ogni atto medico rivolto a risolvere un inestetismo deve essere preceduto da una corretta routine di bellezza (ad esempio nella detersione quotidiana) come pure seguito da cosmetici specifici, per reidratare, lenire, decongestionare”.Un testo che vuole diventare una ‘Guida’ preziosa alla scelta dei prodotti più adatti, dal riconoscimento tattile o visivo della pelle ai trattamenti più idonei, per effettuare una scelta davvero consapevole. Ampio spazio è dedicato anche alla pelle nel tempo, come si presenta e come si modifica dall’adolescenza agli over 65. Poi consigli su trattamenti di medicina estetica e scelte alimentari per prevenire piuttosto che curare. “State bene con voi stessi, sempre. E restate amici di quella immagine che vi dà appuntamento ogni mattina davanti allo specchio. E vi sorride, se la guardate sorridendo”, chiosa la dottoressa. Una conclusione, quella del libro della dermatologa, che suggerisce ogni giorno un pizzico di sensibilità estetica e amorevolezza per renderla (più) felice. E la felicità contagerà anche la mente. Buona lettura.