Protezione nutrizionale contro il danno solare
Molti nutrienti sono essenziali per la vita e un’adeguata quantità di nutrienti nella dieta è necessaria per fornire l’energia, costruire e mantenere gli organi, e per vari processi metabolici. Sono noti e ben documentati, ad esempio, il potenziale fotoprotettivo degli antiossidanti, gli effetti della supplementazione di micronutrienti sul sistema immunitario cutaneo, e gli effetti modulatori degli acidi grassi. D’altronde l’igiene dermatologica, cardine della prevenzione, si basa proprio su un programma di trattamento a 360 gradi, che include uno stile di vita
sano e un’alimentazione equilibrata e funzionale, in cui sia ottimizzata la qualità degli apporti nutritivi. Il recente orientamento alla “dermonutrizione”, che coniuga la dermatologia alla scienza della nutrizione, mira proprio a formulare specifici integratori alimentari mirati a favorire un buono stato di salute della pelle. In questo filone di ricerca s’inserisce quello della fotoprotezione sistemica.
Il parere dell’esperto
La cute è continuamente esposta alle radiazioni UV, causa principale di disordini della pelle come scottature, fotoaging e tumori cutanei. “Ci si sottopone alla maggior quantità di radiazione UV annuale soprattutto nel periodo lavorativo, quando la protezione solare non è applicata. In situazioni di assenza di prodotti protettivi topici, la protezione della pelle dipende esclusivamente dalle difese endogene”, afferma Magda Belmontesi, dermatologa. “I radicali liberi e le specie radicaliche dell’ossigeno sono sintetizzate internamente, ad esempio nel metabolismo energetico e nel sistema di difesa antimicrobico, ma anche prodotte come reazione a esposizioni esterne, tipo fumo di sigaretta, dieta sbilanciata, attività fisica intensa, inquinanti ambientali e contaminanti alimentari. In più, studi epidemiologici suggeriscono l’esistenza di una stretta correlazione tra l’esposizione ultravioletta e l’assunzione di specifici fattori dietetici, come gli antiossidanti, con la diminuzione del rischio di sviluppare il cancro, patologie coronariche o catarrata. La strategia migliore è sicuramente quella che combina cosmeceutici e nutraceutici, come carotenoidi, tocoferoli, ascorbato, flavonoidi, acidi grassi della serie omega 3, che contribuiscono al mantenimento della protezione endogena.
New generation
In fatto d’integratori alimentari è noto il ruolo benefico dei carotenoidi. Tra questi, il licopene e l’alfa-carotene sembrano essere più efficaci nel contrastare il danno radicalico rispetto al beta-carotene. Il licopene, in particolare, è un potente ‘scavenger’ (‘molecola spazzino’) dei radicali liberi, in grado altresì d’inibire la distruzione delle membrane cellulari indotta dagli UV. Tuttavia, le ultime tendenze in fatto d’integratori ‘pre-sole’ utilizzano un mix naturale di carotenoidi, alfa, beta e gamma-carotene, estratti dal frutto della palma da olio (Elaeis Guinesis), Polypodium Leucotomos (estratto di felce dell’America centrale), licopene (estratto dal pomodoro), luteina e zeaxantina (estratte dai fiori di calendula). Queste ultime, tra l’altro, proteggono anche l’occhio dagli effetti degenerativi della luce blu e degli UV, consentendo la prevenzione della degenerazione maculare legata all’età. In più, i fotoprotettori sistemici di ultima generazione puntano a proteggere le cellule di Langerhans: le ‘sentinelle’ del sistema immunitario nella pelle. A questo scopo si utilizzano, ad esempio, integratori con carotenoidi associati a probiotici, come ad esempio il Lactobacillus Johnsonii La1 oppure il bifidobatterio BB12.