Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

Rossore? Oltre alla timidezza c’è di più…

 Un colorito troppo acceso è un segno da non sottovalutare, perché può nascondere un problema. Il rossore del viso, o di una qualsiasi zona del corpo, è sempre legato a una eccessiva dilatazione dei vasi sanguigni del derma, quindi a un maggiore afflusso di sangue nella pelle. una condizione che se si protrae nel tempo può portare a vari problemi: dall’invecchiamento precoce a vere e proprie malattie come eritrosi, couperose e rosacea.

 

La rosacea – spiega Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano – è una malattia infiammatoria della pelle con caratteristiche variabili, dal rossore transitorio all’eritema persistente, alla presenza di papule e pustole. Interessa in particolare la zona centrale del viso, come guance e naso, e colpisce uomini e donne adulte, solitamente dopo i trent’anni”.

 

“Quando i capillari si dilatano, continua la dottoressa – il sangue tende a scorrere più lentamente. La dilatazione dei capillari causa un aumento della temperatura superficiale e una maggiore stimolazione delle ghiandole sebacee e sudoripare. Ciò favorisce l’eccessiva crescita di acari, in particolare il Demodex folliculorum, ritenuto corresponsabile della rosacea”.

 

Soffre anche la mente

La rosacea è una patologia in aumento: oggi colpisce circa 40 milioni di persone nel mondo. Nel giugno 2015 è stato pubblicato sulla rivista Dermatology & Therapy un ampio studio internazionale (Face Values: Global Perception Survey), condotto su 6.831 persone, tra 25 e 64 anni provenienti da otto nazioni, sull’impatto del rossore del viso in pazienti affetti da rosacea. La ricerca sottolinea come le persone con eritema facciale debbano affrontare non solo sintomi fisici, ma anche sfide psicologiche, come il pregiudizio e la percezione negativa da parte del prossimo fonte di uno stress costante. Il volto affetto da rossore ha una significativa influenza a livello emozionale (77%), provoca imbarazzo (46%) e può arrivare a generare depressione (22%). A livello sociale un volto associato a rosacea ottiene reazioni negative rispetto allo stesso volto riproposto senza eritema.  

 

La percezione differisce per genere. In cinque tra gli otto Paesi testati (Danimarca, Francia, Germania, Irlanda e Svezia) sono le donne a essere più critiche di fronte al rossore. Il motivo? I ricercatori ipotizzano una maggiore ‘sensibilità femminile’, ma anche dell’interiorizzazione dei messaggi mediatici, di marchi e pubblicitari, circa una sovrastimata importanza dell’apparenza nel giudizio degli altri.

 

Ma perché ciò accade?

Comprensibilmente le persone affette da rossori e rosacea si sentono stressate. Ciò peggiora la loro condizione, peggiorando anche il giudizio degli altri. Questa pressione psicosociale non fa che evidenziare ancor più i sintomi, andando a creare un circolo vizioso senza fine. “Nell’imaginario collettivo il colore scarlatto del viso si correla a una scarsa capacità di governare appetiti ed emozioni con conseguente disapprovazione sociale. Possiamo guardare alle somatizzazioni cutanee come al tentativo dell’Io di proiettare all’esterno, sulla pelle appunto, parti di sé considerate scomode, sconvenienti o minacciose, spiega Katia Vignoli, psicoterapeuta, esperta in medicina psicosomatica. “Paradossalmente, però, scaricarli sulla pelle significa esibirli, in quanto il viso è la parte più difficile da celare. Esporre il proprio volto arrossato allo sguardo altrui, quindi al giudizio sociale, è fonte di profondo imbarazzo. Nella storia di parecchi pazienti è dominante il senso di colpa per la propria condizione”.

 

Aggiunge Belmontesi: “I risultati evidenziano la necessità di un trattamento medico per i sintomi fisici, che tenga conto anche della persona che sperimenta tali sintomi. L’indagine mostra chiaramente che è essenziale consultare un dermatologo, per una prima diagnosi, al fine di comprendere i fattori scatenanti che portano a rossore e rosacea, e un eventuale cura, con cui tenere sotto controllo la patologia”.

 

Le novità in fatto di cure

Attualmente sono disponibili diverse terapie per ridurre il rossore associato alla rosacea. Con l’intento di produrre un documento condivisibile in ambito scientifico, sono state pubblicate dalla Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) le Raccomandazioni sulla Gestione della Rosacea distinte per ciascun sottotipo. Spiega Belmontesi: “Sulla base di tali indicazioni la rosacea eritemato-teleangectasica beneficia dell’uso della brimonidina, un farmaco antinfiammatorio associabile anche alla terapia fisica, laser o luce pulsata. Per le forme particolarmente severe si raccomandano antibiotici sistemici come la doxiciclina, con forti proprietà antinfiammatorie, ma a dosaggi bassi e rilascio prolungato, per non alimentare l’antibiotico resistenza. Nella rosacea papulo-pustolosa, invece, si suggerisce l’uso di farmaci topici come il metronidazolo, attuale gold standard per la terapia topica, o l’ivermectina di recente commercializzazione”.

 

L’ivermectina è una molecola innovativa (il cui impiego per il trattamento della malaria è valso il Premio Nobel per la Medicina 2015 ai ricercatori che lo hanno scoperto) che ha proprietà sia antinfiammatorie che antiparassitarie.
Il farmaco in pomata (Efacti®) è prodotto da Galderma, l’azienda operativa di Nestlé Skin Health, che tratta un ampio range di condizioni dermatologiche, dall’acne ai tumori della pelle, alle soluzioni medicali per l’invecchiamento cutaneo.

 

È utile sapere…

Comprendere adeguatamente i fattori scatenanti è uno dei primi passi per gestire il rossore. Per questo è utile un consulto dermatologico. Alcune condizioni come la menopausa, la tosse cronica e l’ipertensione arteriosa possono causare l’arrossamento del viso e quindi peggiorare le condizioni della rosacea. Anche lo stress emotivo è una delle possibili cause dell’arrossamento del volto, per cui è valido anche un consulto psicologico.

 

Ecco 5 fattori da tenere in considerazione.

 

1. Sole: spesso è la causa più comune dell’arrossamento del viso.  evitare un’esposizione prolungata e senza adeguate protezioni può contribuire a ridurre gli episodi di arrossamento.

 

2. Alimentazione: occhio al cibo speziato. Peperoncino, paprika, pepe e altre spezie, in particolar modo quelle piccanti possono acutizzare l’arrossamento del viso. Anche bevande e cibi troppo caldi, specie se abbondanti, favoriscono la vasodilatazione, quindi diventano fattori scatenanti del rossore. Persino gli alcolici possono essere fattori scatenanti, meglio non abusarne.

 

3. Cosmetici: ridurre l’uso di prodotti cosmetici contenenti alcol o profumo, perché la pelle predisposta alla rosacea tende a essere sensibile e soggetta a irritazioni, ed evitare fondotinta pesanti che richiedono sfregamenti per essere rimossi.

 

4. Ambienti sovra-riscaldati possono essere causa di dilatazione dei vasi sanguigni. Evitare temperature eccessive o rifrescare la pelle con acqua termale nebulizzata.

 

5. Attività fisica: se eccessiva per durata e intensità può provocare surriscaldamento corporeo, quindi anche del viso, che può acutizzare il problema. Senza esagerare, è comunque auspicabile mantenere uno stile di vita attivo.