La tre giorni scientifica milanese do Agorà è un evento che ogni anno rinnova il costante cammino di scienza, formazione ed innovazione nel campo della medicina estetica.
Un appuntamento annuale che quest’anno ha visto quasi 5000 partecipanti, oltre 500 contributi scientifici e una sessione dedicata a fare chiarezza sugli adempimenti Covid 19 nelle strutture sanitarie, oltre che a un corso dedicato agli assistenti di medicina estetica.
“Una medicina sempre più all’avanguardia ma vicina ai pazienti, che cura e previene senza stravolgere ma soprattutto sicura, formata ed informata. Una medicina che è sinonimo di sicurezza, dove la tutela della salute dei pazienti […] deve essere imprescindibile e fondamentale”, commenta il professor Alberto Massirone, presidente della Società Scientifica di Medicina ad Indirizzo Estetico Agorà e direttore dell’omonima Scuola quadriennale post-universitaria per Medici Estetici.
Continua il professore: “Le richieste non rallentano, semplicemente mutano, a causa anche dello stato emergenziale che stiamo vivendo. Complice l’utilizzo della mascherina, le richieste, che tendono sempre più verso un modello di bellezza naturale, fresco e armonico nel pieno rispetto di forme e volumi, si concentrano prettamente nelle zone ora maggiormente esposte”.
Si confermano anche le motivazioni per fascia d’età che avvicinano alla medicina estetica: se nella fascia d’età 18-30 si punta sull’emulazione, volta a combattere anche un problema di insicurezza, nella fascia 30-40 si pensa maggiormente alla prevenzione per contrastare efficacemente e precocemente i segni del tempo. In quella immediatamente dopo, 40-60, si presta maggiore attenzione ai trattamenti antiaging per ritrovare la miglior forma di benessere la stessa che si cerca di mantenere il più a lungo possibile, nella fascia immediatamente successiva, over 60, che punta su anti-aging e foto-aging per correggere e ridurre inestetismi, rughe e lassità cutanee.
“Sono diversi gli elementi che determinano la qualità della pelle”, afferma Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano intervenuta al convegno.
“Innanzitutto, il tipo di texture che determina la luminosità cutanea. Linee sottili, micro-rugosità, disidratazione, cicatrici acneiche, pori visibili o presenza di grasso inficiano la bellezza della cute. Poi conta il tono, l’elasticità e la compattezza. Infine, il versante cromatico: macchie e discromie, capillari evidenti o arrossamenti creano disarmonie che compromettono l’estatica di un volto”.
“Le proprietà di un acido ialuronico sono elasticità, flessibilità e dimensione delle particelle che lo costituiscono. Variabili che condizionano la capacità di sollevamento del riempitivo, l’integrazione con i tessuti e il mantenimento della dinamicità dei tessuti. In pratica: i gel più flessibili sono in grado di adattarsi ai movimenti dinamici del tessuto e così mantenere l’espressione naturale. Poi conta la dimensione e l’uniformità delle particelle del gel, che migliora L’integrazione nel tessuto”.
Continua la dottoressa: “I gel Nasha, per le loro inedite caratteristiche, consentono un ‘lifting di precisione’: hanno infatti una capacità lifting più pronunciata per proiezione e definizione e sono adatti per l’aumento degli zigomi e il riempimento di rughe pronunciate, per naso, mento e profilo mandibolare, dove è richiesta precisione. I gel OBT, invece, consentono di trattare i contorni di aree specifiche e dinamiche, come labbra, solchi naso-labiali e rughe della marionette”.
Ma c’è di più. “È stato dimostrato istologicamente che la presenza di gel NASHA nel derma è in grado di stimolare la biosintesi di nuovo collagene a lungo termine. Questo ha permesso di introdurre il concetto di “Skin Therapy” nell’approccio dermoestetico alla qualità della pelle”.
Infine tre domande.
- C’è una tecnica che suggerisce per rendere i risultati più naturali possibili? Risponde Bemontesi: “Senza dubbio quella ‘centrifuga’, ossia trattando la parte percorrendola dal basso verso l’alto, agendo su rughe nasogeniene e della marionetta, intervenendo anche nella porzione ai lati dello zigomo, procedendo verso l’alto, quindi l’occhio, e di lato, ossia verso il trago dell’orecchio”.
- Qual è il protocollo? Risponde Belmontesi: “In totale 3 sessioni di trattamento, a distanza di 1 mese mese l’una dall’altra, anche se i risultati significativi si raggiungono già dopo 2 sessioni. Indine una singola seduta di mantenimento dopo 6-12 mesi”.
- In che modo la scienza spiega il miglioramento della qualità dei tessuti? Risponde Belmontesi: “Gli studi dimostrano che lo stretching meccanico dei fibroblasti (che producono acido ialuronico e collagene), riattiva la sua funzionalità, portando a una nuova produzione di fibre di collagene e al ripristino della matrice dermica.
In conclusione:
- l’utilizzo combinato di gel di acido ialuronico tecnologia NASHA e OBT consente una correzione naturale del viso senza eccessi di volume;
- l’associazione di una “skin therapy” con gel NASHA ad azione Skinbooster migliora progressivamente la qualità della pelle, regalando un risultato sinergico e complementare al trattamento con filler.