Il portale della BELLEZZA della Dottoressa Magda Belmontesi

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Stop alla secchezza vaginale

Il problema della secchezza vaginale può manifestarsi in una donna in diversi momenti della vita, dall’adolescenza alla menopausa, dapprima magari in modo transitorio, sino a diventare cronico.
Ma sentiamo cosa ne dice la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa:
“Per secchezza vaginale si intende la scarsa o addirittura assente secrezione naturale importante per il benessere del delicato ecosistema vulvare. In questi casi compare secchezza locale accompagnata da sintomi fastidiosi e talora dolorosi di prurito e irritazione. Il problema può comparire fin dalla giovane età dai 20-25 anni con una percentuale di casi del 30% per aumentare progressivamente al 40% tra i 40-45 anni, e raggiungere circa il 60% tra 50 e 60 anni.
L’incidenza di tale problema è evidentemente molto elevata e se la maggior parte dei casi è più frequente in seguito all’avvento progressivo della pre-menopausa e menopausa conclamata, la seconda causa di insorgenza della secchezza vaginale è lo stress, che ha una incidenza pari al 28%, superiore addirittura a una causa come l’isterectomia.”

TANTE CAUSE DIVERSE
Ma le cause di insorgenza della secchezza vaginale non finiscono qui, sono presenti anche come fattori scatenanti le medicazioni locali (13%),la terapia contraccettiva orale (10%),il post partum (8%), l’allattamento (4%), le lavande vaginali (2%), questi dati evidenziano come il problema sia molto diffuso tra le donne, e colpisca non solo le donne in menopausa, ma anche donne giovani, fertili, e con una vita sessuale ancora attiva.
E’ quindi da sfatare l’opinione – continua la dottoressa Belmontesi – che la secchezza vaginale sia problema tipico della donna anziana, e quindi di non rilevante importanza. Al contrario è molto diffuso anche tra donne giovani e attive, che però troppo spesso si vergognano a parlarne, quasi fosse una colpa da nascondere, o qualcosa che le fa sentire “ vecchie”, spingendole a non parlarne col medico, e preferendo ricorrere a cure “faidate”, o a consigli di amiche.”
Se le modificazioni indotte dalla menopausa, quali assottigliamento, secchezza della mucosa vaginale e ridotta libido per caduta del tasso di estrogeni, sono noti alla donna, meno risapute sono le cause della secchezza vaginale conseguenti all’uso di assorbenti interni, alla assunzione della pillola contraccettiva, al diabete, a periodi come il post- parto e l’allattamento, e non ultimoacondizioni come lo stress che riducendo la naturale lubrificazione vaginale rende dolorosi anche i rapporti. I normali detergenti noti anche come saponi “neutri” e pertanto ritenuti più delicati sono in realtà molto aggressivi per la mucosa vaginale, in seguito all’elevato potere sgrassante della soda contenuta.

UN RIMEDIO CHE AGISCE ALLA BASE
Per migliorare il problema è importante la scelta di un detergente intimo adatto oltre che a detergere delicatamente, a idratare e a lubrificare la mucosa vaginale, che non guarisce ma attenua notevolmente i sintomi. Altro aspetto poco noto è l’importanza dei componenti dei detergenti, che non dovrebbero contenere lanolina e derivati, sodio laurilsolfato, né idrocarburi oleosi derivati dal petrolio, in questo modo la detersione risulta davvero delicata e lenitiva, requisiti indicati persino per pelli aggredite da radioterapia ( terapia effettuata in pazienti affetti da cancro) e quindi molto sensibili e infiammate, che non tollerano comuni detergenti. Quali sono dunque i principi attivi di un detergente intimo ideale per contrastare la secchezza vaginale? Olio di mandorle dolci, olio di jojoba,aloe vera,malva ,camomilla,acido jaluronico, sono le sostanze più adatte per questa indicazione.
“Gli oli detergenti – continua Belmontesi – infatti agiscono creando una detersione “per affinità lipidica”, rimuovendo cioè le impurità senza alterare la barriera protettiva di cute e mucose; l’aloe vera ha una importante azione decongestionante e cicatrizzante, la malva e la camomilla hanno azione lenitiva, e l’acido jaluronico , grazie alla sua caratteristica di igroscopicità ( cioè legare acqua come una spugna) svolge una importante azione di idratazione di superficie. A ciò si associa l’utilizzo di una crema idratante lubrificante, da applicare sulle mucose dopo la detersione, indicata anche per lubrificare la mucosa vaginale in occasione di rapporti sessuali, la crema deve avere requisiti analoghi a quelli del detergente, e inoltre deve essere idrosolubile, non untuosa, non profumata, non appiccicosa,e quindi il più possibile simile al normale secreto vaginale. I principi attivi contenuti devono essere acido jaluronico (lubrificante e idratante),elastina (elasticizzate), vitamina A con azione protettiva sull’epitelio, calendula con azione lenitiva e antiirritante.”
Anche per la crema è importante che non contenga lanolina e idrocarburi oleosi derivati del petrolio, e quindi in grado di non alterare nemmeno il lattice del preservativo, e priva di azione spermicida. Queste caratteristiche difficili da trovare tutte radunate in un unico prodotto sono presenti nella linea Lubrigyn crema e detergente di Uniderm farmaceutici, disponibili in farmacia, senza obbligo di ricetta medica.
www.uniderm.eu