Te lo do io il solare
Preparare la pelle all’esposizione ai raggi solari con un prodotto solare significa innanzitutto proteggerla da scottature ed eritemi, scaturiti dall’azione dei raggi UVB, ma anche preservarla dall’invecchiamento precoce indotto dai raggi UVA. Non si tratta, infatti, di eludere la comparsa e la ricomparsa di macchie scure, ma anche evitare che la pelle subisca danni alle fibre elastiche, mostrandosi nel tempo ispessita e rugosa. Non è un caso che oggi i cosmetici contengano, per legge, sia filtri UVB che UVA, presenti in una quantità non inferiore a un terzo di quella dei primi.
Di giorno
Di primaria importanza adeguare la protezione solare in base al proprio fototipo e alle condizioni ambientali (come latitudine, altitudine, intensità del riverbero), evitando comunque le ore più assolate, cioè tra le 11 e le 15. Ideale, poi, sarebbe sdoppiare la protezione del viso rispetto a quella del corpo. Su viso, collo e decolleté, le zone che subiscono più danni da sole durante tutto l’anno, è meglio mantenere un fattore di protezione alta per tutta la durata della vacanza, mentre sul resto del corpo si può mano a mano scalare l’indice protettivo.
Il parere dell’esperto
Per potenziare le difese della pelle, aggredita ancor più durante l’esposizione al sole dai radicali liberi, è consigliabile abbinare un siero specifico antiossidante, applicandolo una decina di minuti prima del solare. È infatti scientificamente dimostrato che le protezioni solari, prima linea di difesa contro i raggi UV, riducono sino al 96% dei raggi assorbiti dalla pelle ma, lavorando in superficie, sono in grado di bloccare solo il 55% dei radicali liberi. Per evitare che lo stress ossidativo danneggi nel profondo (derma) i promotori (fibroblasti) delle strutture di sostegno della pelle (collagene ed elastina), serve una protezione ad ampio raggio. Gli antiossidanti di ultima generazione associano un pool di sostanze ad azione sinergica, che rafforza sino a 8 volte la protezione anti-radicalica delle protezioni solari, contrastando attivamente il foto-invecchiamento cutaneo. Ne sono un esempio, l’acido L-ascorbico, un efficace antiossidante in grado di proteggere la pelle dai danni indotti dagli ultravioletti e aumentare la produzione di collagene, e l’alfa tocoferolo, che completa l’azione antiossidante della vitamina C, garantendone una migliore performance. Poi l’acido ferulico, che neutralizza le reazioni ossidative indotte dalle radiazioni, e la floretina che, potenziandone l’azione antiossidante, garantisce una “protezione ad ampio spettro”.
Alla sera
I doposole sono formulati al fine di trattenere a lungo sulla superficie cutanea le molecole d’acqua che, evaporando, abbassano la temperatura dell’epidermide. In più, la presenza di sostanze astringenti e vasoprotettive, come ad esempio il bisabololo estratto dalla camomilla, diminuisce il flusso di sangue nei capillari, con un effetto calmante e anti-rossore. Alcune specialità doposole, inoltre, hanno attivi anti-age che mimano l’azione dei trattamenti antinvecchiamento. Ciò non toglie che prima di dormire sia comunque valido applicare la propria crema da notte, a patto che si cambi la texture, rispetto a quella usata nei periodi invernali, scegliendone di più leggere e rinfrescanti. Le consistenze grasse, tra l’altro, lasciano meno traspirare la pelle, mentre l’evaporazione dell’acqua attraverso il sudore è il meccanismo naturale più efficiente per mantenere la superficie fresca, soprattutto se la cute è infiammata.