Unghie: forme rivelatrici
I canoni estetici odierni le valorizzano sempre più e tanti sono i rimedi che possono migliorarne l’aspetto. Tuttavia, proprio per la loro importanza, non ne va persa di vista la salute, privilegiando interventi mirati, non aggressivi, e adottando misure preventive che le proteggano. In più le unghie hanno anche un loro linguaggio. Quando sono fragili e si sfaldano, solo per citare le anomalie più frequente, denotano un indebolimento dell’organismo. Inoltre possono rivelare disturbi o malattie dovute a squilibri interni ben più gravi. È importante, quindi, imparare a comprenderne il linguaggio, ricco di spunti per riflettere sul benessere generale.
Se sono bombate
Le unghie a forma di vetrino di orologio sono colpite da una affezione chiamata “ippocratismo digitale”. In questo caso sono interessate tutte le unghie che appaiono convesse e tendono a ricoprire la punta dei polpastrelli. È un’alterazione legata a malattie dell’apparato respiratorio, del fegato e dell’intestino, presente anche nei forti fumatori e in coloro che fanno abuso di alcol.
Cosa fare? Data la diversità delle radici della malattia è meglio rivolgersi a un medico che prescriverà gli esami necessari a diagnosticare il corretto funzionamento degli organi interessati.
Se sono incavate
Quando le unghie si scavano nel centro a forma di cucchiaio (coilonichia) può trattarsi di una carenza di ferro e, quindi, di un’anemia, che spesso colpisce le donne in menopausa. Tuttavia anche problemi alla tiroide o semplici traumi professionali possono indurre l’unghia a catino.
Cosa fare? Se si tratta di un evento traumatico, basta lasciare riposare l’unghia, libera da smalti, finché crescendo il problema si elimina. Se, invece, il problema persiste, può essere utile aiutare il fisico assumendo un integratore alimentare a base di ferro e rivolgersi al medico per un’analisi dello stato della tiroide.
Se sono bucherellate
Le piccole depressioni che costellano la superficie delle unghie sono normalmente dovute a microtraumi ripetuti. Quando, però, questi forellini fanno assomigliare l’unghia a un ditale, con piccole depressioni a cupola simili a quelle dei ditali da cucito, si tratta di un’anomalia detta “pitting”. Può essere una spia di alcune malattie della pelle, come psoriasi (chiazze arrossate, ricoperte da squame, localizzate soprattutto su gomiti, ginocchia, testa), alopecia areata (chiazze su capo e corpo senza capelli, peli o barba), vitiligine (macule o chiazze non pigmentate di colorito bianco-latte, presenti su viso e corpo), allergie da contatto, o malattie autoimmuni (lesioni di organi o tessuti dovute a un processo in cui gli anticorpi dell’organismo reagiscono con i componenti del corpo stesso).
Cosa fare? É necessario ricorrere alla consulenza di un dermatologo che stabilirà l’esatta causa e, di conseguenza, indicherà la terapia idonea.
Se sono ondulate
Quando la superficie non è uniforme e levigata, ma presenta delle creste, e delle specie di onde trasversali, la causa è da ricercarsi in quelle esterne. E in particolare in trattamenti aggressivi, urti ripetuti alla matrice, cuticole respinte con attrezzi di metallo, oppure sono dovuti al rosicchiarsi le unghie.
Cosa fare? Evitare per almeno un paio di mesi il contatto ripetuto con saponi, detersivi, solventi, magari utilizzando un paio di guanti durante i lavori domestici. Durante la manicure non usare gli “spingi-pelle” per cuticole, al contrario ammorbidirle e “scioglierle” con prodotti appositi.