Zampe di gallina: che fare?
La pelle del contorno occhi rappresenta sicuramente la parte più fragile del viso. Più sottile, rispetto al resto del volto, è continuamente sotto stress, provata dal movimento delle palpebre e dai muscoli mimici che danno volto a ogni espressione facciale. Continue sollecitazioni meccaniche che, associate alle aggressioni esterne, contribuiscono a una più facile formazione delle rughe e a una progressiva perdita di forma ed elasticità.
Occhi: il ponte tra ragione e cuore
Le “stelle doppie” del viso, gli occhi, sono la finestra dell’anima, il centro psicologico del volto. Il loro luccichio può esprimere intelligenza e amore. Le pupille, infatti, si contraggono per noia e sonnolenza, come pure si dilatano quando qualcosa attrae o interessa.
Anche le rughe di questa zona parlano di noi. Lo sapevano bene Pitagora, Aristotele e Plinio, che leggevano attraverso quei segni e altre fattezze del viso il temperamento di ciascun individuo. Anche Leonardo da Vinci fu uno dei grandi sostenitori di questo legame e contribuì, con i sui studi, alla nascita della fisiognomica. Ma è con Gerolamo Cardano, matematico e filosofo del ’500, che nasce una disciplina pseudo-scientifica, la metoposcopia, capace di decifrare il carattere e la personalità di un individuo dalle sue rughe. secondo tale approccio, le rughe orizzontali della fronte denoterebbero un temperamento riflessivo e tendenzialmente introverso, mentre quelle del contorno occhi un carattere aperto e ben disposto nei confronti del prossimo.
Il parere dell’esperto
Le “fine lines”, le sottili rughe intorno agli occhi possono essere visibili in movimento, ad esempio quando si sorride di gusto, oppure a riposo. Si formano perché gli occhi sono la parte del viso più esposta alle dermo-contrazioni, data la sua grande mobilità muscolare, nonché lo spessore ridotto della pelle: 0,5 millimetri contro 1,75 – 2,5 delle altre zone.
Per questo le correzioni di questa zona devono essere sudiate, ed eventualmente combinate, in base ai peculiari segni clinici. Ma quali?, chiediamo alla dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa. “In linea di massima le rughe da contrazione muscolare rispondono bene alla tossina botulinica: permette infatti di minimizzare l’entità di quelle che vanno dall’angolo dell’occhio verso la parte alta del sopracciglio, rialzando un po’ anche la palpebra.
Invece, per quelle che si vedono a riposo sono più indicate iniezioni di acido ialuronico a bassa densità, ossia un gel a basso peso molecolare. Ottimi anche i peeling specifici, cioè che associano acido tricloroacetico e lattico in una formula che ottimizza l’azione esfoliante riducendo rischi d’irritazione.
In previsione dell’autunno, si può pensare anche all’utilizzo di particolari laser, sconsigliati in estate perché potrebbero sviluppare iperpigmetazioni post infiammatorie. Ne è un esempio il laser CO2 frazionato che, agendo con alta precisione al livello di profondità desiderato, minimizza il danno termico sui tessuti. Crea dei microscopici forellini nella pelle (di circa 150 micron, cioè 150 milionesimi di metro) in cui il calore produce una retrazione delle fibre di collagene e, nel proseguo, la produzione di nuove fibre. In superficie il tessuto si distende e si riduce la visibilità delle linee.
Un po’ di relax
Per distendere i muscoli perioculari, si può provare a chiudere gli occhi e visualizzare una candela. Da seduti, immaginare che si sposti lateralmente, a destra a sinistra, seguendola con lo sguardo. Ripetere 5 volte, poi riposare. Infine, seguire il movimento immaginario della candela da destra in alto a sinistra in basso, e viceversa. Dopo aver ripetuto per 5 volte, riposare per qualche secondo.